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La novità

Svolta vegana per la Guinnes: no alla colla di pesce per il processo di chiarificazione

04 Novembre 2015
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Da 256 anni, la Guinnes, la birra scura irlandese più famosa del mondo, viene prodotta sempre allo stesso modo. Ma le richieste di vegetariani e vegani si sono fatte ogni giorno più numerose. 

E così in queste settimane la Guinness ha deciso di cambiare la procedura di preparazione della birra e di dire addio alla colla di pesce, da sempre usata nel processo di chiarificazione. La nuova produzione partirà nel 2016: dal prossimo anno, perciò, anche una pinta di Guinness sarà inserita nella lista degli alimenti “ok” per i vegani.
Per chiarificare le birre, viene utilizzato l’iisiglass, una polvere utile a rendere più limpida la birra, evitando eccessivi depositi sul fondo. Nel prodotto è contenuta anche una parte di colla di pesce, perciò, anche se in minima parte, la birra viene prodotta con ingredienti di origine animale.
Non è così, però, per tutte le birre del mondo. In Gran Bretagna e in Irlanda, appunto, l’uso di chiarificanti come la colla di pesce, la caseina o la glicerina è ammesso e le birre di questi Paesi sono spesso definite non “vegan friendly”. In Italia o in Germania, invece, è consentito unicamente l'uso di malto, luppolo, lievito e acqua.

Da diversi anni, comunque, circolano in Rete diverse petizioni e raccolte di firme per chiedere alla Guinness e ad altri marchi di evitare l'uso di derivati animali nella preparazione della stout.
Ora è arrivata la svolta. I manager della Guinness, che ancora oggi ha la sua sede al St. James’s Gate Brewery dove Arthur Guinness fondò l’attività nel lontano 1759, hanno dichiarato che dal prossimo anno verrà messo in funzione un nuovo impianto per il filtraggio e la chiarificazione delle birre. A parte la colla di pesce, gli ingredienti resteranno sempre gli stessi: dall'acqua all'orzo (che grazie alla speciale tostatura dona alla birra quel suo gusto inconfondibile), dal luppolo al lievito.

C.d.G.