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L'intervento

No alla liberalizzazione delle denominazioni. Mazzoni (Imt): “A rischio 40 anni di lavoro”

26 Gennaio 2016
Alberto_mazzoni_direttore_istituto_marchigiano_di_tutela Alberto_mazzoni_direttore_istituto_marchigiano_di_tutela


(Alberto Mazzoni)
 

“Bene Martina in difesa dei nostri vitigni, nessuna concessione va fatta a Bruxelles. La liberalizzazione proposta dalla commissione Ue che consentirebbe a tutti di portare in etichetta il nome dei nostri vitigni – dal Verdicchio di Jesi e di Matelica alla Lacrima di Morro d’Alba, alla Vernaccia di Serrapetrona – è una pura follia. Nelle Marche butterebbe all’aria l’importante lavoro su qualità e valorizzazione dei vitigni autoctoni fatto negli ultimi 40 anni, anche grazie alla Regione”.

Così il direttore dell’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (Imt), Alberto Mazzoni, a commento dell’incontro di ieri tra il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina e il commissario europeo all’Agricoltura, Phil Hogan, sul processo di revisione delle attuali norme che disciplinano l’utilizzo delle denominazioni dei vini da parte dell’Unione europea.

“Alla luce di quanto dichiarato oggi (ieri per chi legge, ndr), sono convinto – ha aggiunto Mazzoni – che il ministro Martina saprà portare avanti questa battaglia assieme al capogruppo S&D in commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, e al Parlamento Ue. Sul tema, sabato 5 marzo durante Tipicità a Fermo – ha concluso Mazzoni – avvieremo un confronto a livello nazionale, con un convegno dove saranno invitati i consorzi italiani e le principali organizzazioni di categoria”.