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L'intervento

Registri digitali, la Fivi contro le novità. Matilde Poggi: “Ecco le criticità riscontrate”

05 Giugno 2015
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(Matilde Poggi, presidente della Fivi)

Una rete internet adeguata a sostegno dei registri digitali, la deroga per i produttori vinificatori in proprio sotto i 300 ettolitri, la condivisione dei dati raccolti tra gli organismi che realizzano i controlli nelle aziende. 

Sono queste le criticità che la Federazione italiana vignaioli indipendenti denuncia rispetto al decreto firmato e approvato sulla dematerializzazione dei registri nel settore vitivinicolo. 
“Il decreto – spiega Matilde Poggi, presidente della Fivi – è uno strumento che non rispetta i buoni propositi annunciati in termini di semplificazione. Negli intenti l'eliminazione dei registri cartacei dovrebbe snellire le procedure burocratiche a migliaia di aziende vitivinicole. Nella realtà dei fatti alcuni punti mettono in difficoltà il lavoro dei vignaioli, soprattutto i piccoli produttori che vinificano uve di proprietà”.

In particolare, rispetto al decreto che entrerà in vigore l’1 gennaio 2016, la Federazione italiana vignaioli indipendenti manifesta preoccupazione sul fatto che le procedure di registrazione digitali non siano supportate da una connessione internet adeguata. I vignaioli, che spesso si trovano in zone poco servite e con una connessione lenta o inesistente, specie nel caso in cui scelgano la modalità di gestione “on line” del registro telematico, rischierebbero in questo caso di incorrere in sanzioni amministrative. 

Altro punto importante per la Fivi è l'inserimento di una deroga che includa, tra i soggetti esonerati dalla tenuta del registro telematico, all'articolo 2 punto 4, anche i produttori vinificatori in proprio fino a 300 ettolitri. 

Ultimo punto è la garanzia che venga attuata al più presto la norma, all'art. 6 punto 2, che prevede la condivisione dei dati raccolti dagli organismi che realizzano i controlli nelle aziende. Una cooperazione delle banche dati del registro telematico vitivinicolo condiviso da cui tutti gli enti possano attingere è importante per i vignaioli che, ad oggi, sono costrette a dare dati e informazione uguali a sistemi di controllo diversi.

C.d.G.