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Taormina Gourmet 2015

Cinque annate del Galatrona di Petrolo Sanjust: “Il vino è 80 % Dio e 20 % uomo”

25 Ottobre 2015
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di Francesca Landolina

A Taormina Gourmet, la seconda giornata di degustazioni si apre con un’affascinante viaggio nel Galatrona di Petrolo, con cinque annate che parlano del pezzo di terra dal quale proviene uno dei rossi più affascinanti della Toscana, ma anche della personalità del loro produttore, Luca Sanjust. 

Del resto, come afferma Chiara Giovoni, dando il via alla degustazione da lei condotta, “i vini assomigliano alle persone che li producono”. E non ci sono dubbi. Ascoltando il racconto di Sanjust e degustando il vino, si coglie subito il senso veritiero di questa affermazione. Il Galatrona, un Merlot in purezza, il cui impianto nasce nell’89, nella terra della zona del Chianti dei Colli Aretini, è un rosso tra i grandi rossi di Toscana di incommensurabile eleganza. Rappresenta la “bontà del vino che si traduce in bellezza”.

E di bellezza e, a tratti, di filosofia è proprio ciò di cui si parla nel corso di questa degustazione. Dal produttore che è anche uno storico dell’arte e un appassionato di musica non ci si possono aspettare discorsi tecnici e dal carattere meramente informativo. Luca Sanjust parla di un’intuizione, quella avuta dal nonno quando nel ’47 vende la casa di Roma per acquistare le terre in Toscana; parla dell’incontro con l’uomo del Sangiovese, Giulio Gambelli, un amico insieme al quale matura la scelta di impiantare Merlot in un vigneto di 3 ettari; parla perfino di Dio, o Natura: “Chiamiamo la bellezza come meglio vogliamo, ma l’uva è Dio, è Natura, e il vino è composto da Dio per l’80 per cento e dalla cultura dell’uomo per il restante 20 per cento. Da questo incrocio nasce un grande vino”.

E se per fare grande un vino servono cuore e cultura, nel Galatrona ci sono tutte e due gli elementi. Il Merlot in purezza, di cui si producono 20 mila bottiglie, è il fiore all’occhiello dell’azienda, che complessivamente produce soltanto 75 mila bottiglie e si estende su 272 ettari dei quali 31 vitati, ad un’altitudine compresa tra i 250 e i 400 metri sul livello del mare, dove il terreno presenta stratificazioni rocciose di galestro.

“Oggi faccio solamente ciò che ha iniziato mio nonno; da generazione in generazione, probabilmente mio figlio proseguirà il cammino, cogliendo l’evoluzione del nostro vino. Il vigneto del Galatrona ha già trenta anni ed io ormai sento che sa di Petrolo e dei profumi insiti nel luogo. Diventa sempre più ciò che un vino deve essere: una commistione tra uomo, pianta e natura. Credo che il Merlot in questo luogo diventerà autoctono, perché strettamente imparentato con queste radici”, afferma, mentre sorridendo in sala c’è chi dice che quasi “sangiovesizza”.

 

Note di degustazione

2013. Un’annata in anteprima. Ancora da imbottigliare. Giovanissima, ma decisamente promettente. Una via di mezzo, osserva il produttore, tra l’annata estremamente calda del 2011 e quella fredda del 2012. Il frutto è esuberante al naso. Vibrante, teso, levigato ma netto al palato, con una profondità che sa di ferro.

2011.  Dal colore rosso rubino scuro. Annata calda e con una discreta perdita in termini produttivi. Mantiene salde le caratteristiche del vino.  In bocca vibrante e avvolgente, con calde note di cioccolato.

2008. Annata dall’equilibrio armonico sorprendente, seppur fredda e contrastata. Armonico ed elegante al palato.

2007. Una vendemmia meravigliosa senza se e senza ma. Colore rosso rubino scuro, corposo e intenso, elegante e strutturato, dai nobili tannini, con sentori intensi di frutta e spezie.  Profondo e persistente.

2004. Un’annata che non mostra alcun segno di cedimento, nonostante il trascorrere del tempo. Riconoscibilissime al naso le note erbacee, di salvia, alloro, rosmarino e quelle balsamiche che gli conferiscono ancora un’affascinante freschezza.

ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE