Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Taormina Gourmet 2015

La “vera” Barbera: al Taormina Gourmet sei annate di cantina Iuli

25 Ottobre 2015
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Quando si dice “nella vita bisogna essere fortunati”. Proverbio popolare che si adatta alla Barbera che fra gli oltre 500 vitigni italiani è veramente il meno fortunato perché il suo vino è percepito come prodotto andante, spesso di qualità pessima oltretutto confermato dai prezzi di vendita delle bottiglie veramente improponibili tanto da insospettire i consumatori più avveduti sul loro stesso contenuto. 

E così, quando devi scegliere una bottiglia di Barbera è necessario documentarsi sulla serietà del produttore. Ma quanti consumatori hanno questa possibilità o questa capacità di sapersi documentare e di saper distinguere il prodotto valido dal “non barbera”? Mentre la Barbara è un vino gastronomico, adatto per accompagnare la cucina popolare italiana.

Noi che scriviamo di vino e del mondo del food siamo più fortunati. Spesso ci capita di poter degustare grandi Barbera come quella che produce Fiorenzo Iuli a Montalto di Cerrina, un piccolo paese del Centro-Sud del Piemonte. Un produttore della vera Barbera, nel suo caso la Barbera del Monferrato superiore Barabba. Un vino che racchiude il territorio del Monferrato, quello che insieme alle Langhe è inserito nell’elenco dei beni tutelati dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Con la sua Barbera Iuli ha partecipato a Taormina Gourmet con una verticale di sei annate. Senza dubbio un bel regalo ad una manifestazione che al terzo appuntamento ha dimostrato di essere un punto di riferimento per il mondo del vino. Tant’è che la degustazione della Barbera di Iuli è stato un appuntamento davvero importante per chi ama questo vitigno “sfortunato” – se l’avessero avuto i francesi ne avrebbero fatto un grande vitigno internazionale: parola di Beppe Rinaldi – e difficile da dimenticare. Anche perché Iuli “è un produttore franco, soave – ha giustamente sottolineato la giornalista Francesca Ciancio introducendo la degustazione -. Un produttore che ama l’acidità e si vede nei sei vini in degustazione: uno diverso dall’altro e comunque tutti validi”
Diciamo subito che non c’è modo migliore di bere la Barbera di Iuli, come d’altronde tutte le buone Barbera, che mangiando. E tutte e sei le annate, massimo 4 mila bottiglie all’anno, di  Barbera ottenute dalle uve della vigna Barabba, così vecchia che Fabrizio sta decidendo di estirparla anche perché è massacrata dai cinghiali, sono vini da bere proprio mangiando. Con quella spiccatissima acidità che permette al vino di invecchiare parecchio anni, tanto che il millesimo 2001 messo in degustazione, è ancora fresco, soave, quasi un vino di pronta beva. Ed è vino fatto invecchiare in barrique di seconda mano. Dalla vendemmia 2004 Iuli invece ha optato per le botti da 25 ettolitri ed è ricorso anche alla fermentazione spontanea tenendo però il vino 31 mesi in legno e 24-26 mesi in bottiglia.

Un procedimento che permette a questo produttore piemontese di assottigliare un po’ un vino che era troppo muscoloso e, nello stesso tempo, di dimostrare come migliora la Barbera con l’invecchiamento e come possa essere un vino che esprime il territorio dov’è prodotto. Insomma, è un nuovo corso per la Barbera quello tracciato da Iuli. Un corso che ci si auguri che serva per rilanciare sul mercato italiano e internazionale un vino che ha tutti gli elementi per essere uno dei protagonisti della vitivinicoltura nazionale.
D’altronde dalla degustazione dei vini di Iuli stupisce per la freschezza riscontrata nelle annate 2002 e 2006 mentre la 2007 è una di quelle annate che non capita tutti gli anni. La 2010 rappresenta la massima espressione del territorio dove è coltivato il vitigno Barbera.  Mentre la prossima annata da imbottigliare sarà quella della vendemmi appena conclusa.   

Michele Pizzillo


ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE