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Taormina Gourmet 2018

L’eleganza di Oreno incanta Taormina Gourmet: nel calice la Toscana che sa stupire

28 Ottobre 2018
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La domenica mattina si apre con una masterclass volta al mondo del vino, condotta da Luca Gardini, ed interamente dedicata ad Oreno della Tenuta Sette Ponti in Toscana. 

Una verticale di cinque annate del supertuscan, un vino che mostra una grande struttura e grande aromaticità dovuta al clima. Un blend di Merlot, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot, un elegante taglio bordolese, ma con un tocco toscano. L’eleganza internazionale che mostra un timbro italiano. Sono dei vini con grande bevibilità, dei vini “puliti”. I vini della cantina Sette Ponti di Antonio Moretti, nascono nei terreni della tenuta di famiglia in Toscana. La passione per la qualità e l’artigianalità diventa il loro punto di forza e si sente dentro ogni sorso di vino.

Ecco i vini degustati nella verticale, dal più vecchio al più giovane: 
Oreno 2003

Annata calda con poca pioggia che ha prodotto un vino possente ma molto bevibile. Al naso pulito e diretto con un tocco di cassis, mentolato, si sente l’oliva nera, note balsamiche, e rabarbaro. In bocca salato, iodato e minerale, i tannini arrivano lievi ma poi vanno crescendo. Ritorna anche in bocca il rabarbaro.

Oreno 2010
Annata equilibrata. Potenza e densità. Si sente di più il tannino. Al naso cassis e mirtilli, dolcezza e acidità, un tocco di china, nel finale menta pura. Balsamico in bocca, profondità ed espansione, acido, fresco, la liquirizia torna torna in bocca.

Oreno 2014
Piovosa, ma grande annata. Al naso ciliegia e amarena, il dolce del frutto fresco ma acido, poi le erbe aromatiche rosmarino e alloro, pungente, piccante tocco di pepe dovuto alla parte di petit verdot. In bocca pulito con una tendenza tannica.

Oreno 2015
Al naso inizialmente agrumato, note di cacao e cioccolato, marino, note di cappero, mentolato. In bocca tannini morbidi ma in rilievo nella acidità, sapido.

Oreno 2016
Al naso è più chiuso dovuto al legno, il frutto predominante è la mora selvatica. In bocca si sente il legno, un vino compatto con alta densità di frutto, zuccherino ma acido al tempo stesso, un rimando al succo melograno. Le diverse annate presentano un colore omogeneo, rubino tendente al granato.

Costanza Gravina

ALCUNE IMMAGINI DELLA VERTICALE