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Cosa bevo

Il carricante di Firriato

29 Aprile 2010
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COSA BEVO

Ecco il bianco dell’azienda trapanese ottenuto dai vigneti  sull’Etna, tra qualche giorno sul mercato. Sapido e sensazioni minerali…

Il carricante
di Firriato

Quello sta succedendo sull’Etna, soprattutto sul versante nord/nord-est, ricorda un episodio accaduto nell’ottobre 1881 a Tombstone in Arizona. In un lotto di terra noto come “lotto 2” del 17° blocco, dietro un ricovero per cavalli, avvenne una delle sparatorie che più ispirarono il cinema western. Passò alla storia come “La sparatoria all’O.K. Corrall”. Il Corrall fu appunto il terreno della sfida.
Il parallelo è con l’Etna del vino: diverse modalità, stressa tensione. La sfida si combatte a colpi di vitigni, terroir lavici e imprenditori dal multiforme ingegno.
Le migliori aziende dell’isola stanno portando all’attenzione dei consumatori, peraltro quasi tutte contemporaneamente e si consideri che molte hanno dimora da tutt’altra parte della Sicilia, le personali interpretazioni di un luogo molto particolare, quindi del loro modo di esistere attraverso il vino.
Firriato, azienda di Paceco/Trapani, dice la sua. Siamo nella Tenuta di Cavanera Etnea, versante nord orientale, 600 mt. sul livello del mare presso Castiglione di Sicilia.
Cavanera, Ripa di Scorciavacca 2009 è un Etna Bianco DOC da uve carricante (80%) e catarratto (20%). La vendemmia è avvenuta a metà ottobre. Le fermentazioni e l’affinamento il vino rimane per 4 mesi sulle fecce ¬ in acciaio.
Il colore è giallo paglierino scarico, lievissimi riflessi color crema. Al naso predominano fragranze floreali, acacia e biancospino, e note fruttate di melone giallo e mela verde. Inaspettate delle fini note marine. Cenni di pepe bianco. In bocca è quasi esile e tendente al medio corpo; dopo qualche istante di riconosce una piacevole rotondità. Quasi tagliente la sapidità e le sensazioni minerali. Il finale è all’insegna della pulizia e dello stile inconfondibile di Firriato. Le bottiglie prodotte non superano le 13.000 unità. Il prezzo si attesta sui 17 euro allo scaffale. Da provare.

Francesco Pensovecchio