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Cosa bevo

Quel rosso che nasce dalle anfore

28 Agosto 2008
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    COSA BEVO

Quel rosso che nasce dalle anfore

cos_pithos.jpgNe abbiamo contate cento di anfore nella cantina Cos di Vittoria, anche se manca la numero «17» ma c’è la «101», poiché uno dei due patron di questa azienda vitivinicola è un po’ superstizioso. Anfore che arrivano dalla Spagna e che segnano una svolta nella filosofia produttiva di Giambattista Cilia e Giusto Occhipinti. Niente legno o acciaio, piuttosto vasche di cemento e, soprattutto anfore. dalla terra alla terra, così è concepito il vino. Con gli interventi dell’uomo ridotti al lumicino, all’indispensabile. Insomma, non è una produzione biodinamica ma poco ci manca. Dalle anfore di terracotta nasce uno dei rossi più interessanti del panorama enologico siciliano che è anche un Cerasuolo di Vittoria Docg. Si chiama Pithos ed è un blend di Nero d’Avola e Frappato: uve raccolte in contrada Bastonaca, rese basse (appena 40 quintali per ettaro) e poi soprattutto fermentazione libera in anfore da 400 e 250 litri e sette mesi di macerazione sulle bucce. Il tutto con la sola aggiunta di un grammo di anidride solforosa per 100 litri, praticamente nulla. L’annata 2007 si presenta con un colore rosso rubino intenso. Profumi suadenti di fragole e frutti a bacca rossa, in bocca elegante e persistente. Gli amanti di cibi e bevande naturali hanno trovato il loro vessillo. E c’è da giurare che il tandem Cilia-Occhipinti non ha ancora finito di stupirci. Il Pithos ’07 costa in enoteca sui 15 euro.

F. C.