Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il concorso

Vota il ristorante, i vincitori di gennaio

18 Febbraio 2013
triogennaio triogennaio


Federica Barbera, Salvatore Todaro, Walter Pentegallo

Federica Barbera di Valderice, in provincia di Trapani, Salvatore Todaro di Milano e Walter Pentegallo di Taranto sono i nuovi vincitori del mese di Vota il ristorante e vinci il vino.

Federica Barbera è laureanda in Comunicazione istituzionale e d'impresa e pubblicità ma il suo pallino è la cucina. “Non smetto mai di cucinare, e quando non sono ai fornelli scrivo di cucina nel mio blog. Amo i dolci e la cucina tipica che di lascia contaminare”. Salvatore Todaro nella vita fa il bancario nel tempo libero preferisce invece vestire i panni del degustatore. “Non so cucinare ma mi diletto nel mangiare. Diciamo che sono un goloso esagerato e devo smettere – dice scherzando-. Mi piacciono i piatti regionali e non apprezzo quelle tecnologie o eccessive rivisitazioni che finiscono con il prevalere sulla vera identità della tradizione”. Walter Pentegallo mastica da un bel po' di anni tutto ciò che ha a che fare con l'hotellerie,  fa il direttore d'albergo, insegna all'alberghiero e si diletta ad insegnare a degustare i vini come sommelier. Per lui l'unico must è la tipicità. “E' il parametro che faccio applicare nei locali che seguo e che cerco quando sono cliente nei ristoranti”. 

M**Bun – Torino
Qualsiasi gastrofanatico potrebbe rabbrividire dinanzi alla parola fastfood, soprattutto un gastrofanatico con le papille in festa per il “salone del gusto”. Non lo farebbe varcando la soglia di M**Bun. La catena torinese si definisce, infatti, uno slowfastfood. In realtà la modalità di fruizione dei pasti e la fila alla casa fanno un po' pensare alla grande catena dagli archi dorati. L'offerta dei panini, delle birre e gli altri piatti del menu sono veramente da acquolina in bocca. Gli appassionati della tartare potranno scegliere la carne cruda che preferiscono. Il sapore, si sente, è quello della carne piemontese di qualità. E' così buona che qualsiasi condimento sembra un delitto. Le robiole al forno meritano un'attenzione particolare. Certo, forse si fanno attendere un po' (ma d'altronde siamo in uno slowfastfood) ma l'odore che sprigionano vale qualsiasi attesa. Per gli appassionati dei panini con l'hamburger c'è una vasta scelta è i prezzi onesti. Un peccato non aver assaggiato i dolci, perchè la carta prometteva bene. Il punto era scegliere tra un bis di tartare e il dolce di fine pasto. Io ho optato per la perima e lo rifarei cento volte ancora. C'è un'altra nota che non va dimenticata ed è l'attenzione per il riciclo e per le intolleranze. Da M**bun anche i celiaci hanno la possibilità di addentare un panino come si deve. Un motivo in più per andarci.
Voto: quattro stelle

Alba d'Oro – Milano
Prosciutto tagliato a mano e porzioni abbondanti Il ristorante di via Morgagni è del 1906, un locale storico toscano a Milano. Ma la città meneghina può assaporare una nuova «Alba D’Oro» con la neo-gestione di Silverio Stefanini – toscano e figlio d’arte – ed il suo socio Edoardo di origini calabresi. Il locale centenario ha conservato le caratteristiche di allora, sembra un rifugio per viandanti, una sosta obbligata in cui l’oste accoglieva i suoi ospiti. Ancora oggi, seppur ritinteggiato e ripulito, si respira quell’aria di antico e genuino, semplice ma essenziale, dove la differenza la fanno i dettagli, come una efficiente cucina a vista, piatti solo con materie prime a preferenza biologiche o di provenienza locale. E ai fornelli l’olio è rigorosamente extravergine d’oliva toscano. Tutti piatti della tradizione toscana, tra l’altro abbondantissimi (alcuni troppo saporiti e robusti), dove l’esperienza culinaria dello chef porta in tavola gli antichi sapori: la ribollita, le pappardelle al ragù di cinghiale, il caciucco, le costate o la classica fiorentina. Accanto alle tradizioni qualche rivisitazione come la panzanella di mare (totani e gamberoni serviti su panzanella in salsa verde), il risotto con piovra e scorze di limone e la “pappa al pomodoro”marina (con vongole, cozze, cetrioli e cipolle fondenti). Ottima carne e cacciagione (cinghiale e coniglio). Una ricca e importante cantina che fa scorrere in tavola alcune delle eccellenze toscane come il “Bruciato”, il “Chianti”, il “Morellino” e il “Brunello di Montalcino” ma anche proposte di altre regioni italiane, oltre ad una vasta scelta di birre artigianali, al doppio malto, al farro o a fermentazione non filtrata. Il ristorante si trova a due passi dal rinomato e commerciale Corso Buenos Aires, in via G.Morgagni 40. E’ consigliabile prenotare: 02-20242201/ 02-74281189
Voto: quattro stelle

Trattoria da Anna – Lecce
Locale che nasce sulle ceneri di una braceria , la nuova gestione ha voluto dare un impronta totalmente diversa puntando tutto sui genuini e a volte dimenticati sapori della cucina tipica del Salento, caratterizzata da elementi ben precisi ed immediatamente riconoscibili. La cucina tipica Salentina è umile e povera, ma nello stesso tempo molto nutriente e ricca di sapori, anche frutto delle innumerevoli dominazioni che si sono avvicendate in questa terra e che hanno lasciato tracce indelebile nell’arte culinaria locale. L’arredamento ricorda stralci di vecchie abitazioni dei centri storici, dai colori vivi, che ci risulta da subito molto caratteristico. Veniamo accolti dalla chef patron Anna che con la sua genuina semplicità ci fa da cicerone descrivendo il suo concetto sulla tipicità gastronomica. Prodotti sempre freschi, possibilmente a kilometro zero, odori e profumi della campagna, cotture veloci , condite da un buon olio extra vergine di oliva , chiaramente del territorio. Abbiamo avuto modo nelle due volte che abbiamo visitato il locale di assaporare una buona selezione di antipasti di salumi e formaggi ottima la mozzarella di bufala ,le polpette, le ottime “pittule” che fanno parte dell’antica tradizione salentina, tramandata dalle nonne (tipica frittella fatta solo di farina acqua e lievito e che può essere condita con diversi alimenti, gamberetti, calamari, verdure, baccalà, cavolfiore, alla pizzaiola o libera fantasia nella scelta. Ma possono anche essere fritte così senza nulla dentro, ottime anche cosi. Noi le abbiamo provate nelle varie declinazioni tutte veramente saporite. Buoni anche i vari crostini , e la parmigiana di melanzane. Come primo piatto orecchiette con le rape o trofiette con radicchio e speck. Il nostro secondo era un’ ottima bistecca alla griglia di carne locale e straccetti di pollo all aceto balsamico Da buon goloso non potevo che concludere con un’ottima fetta di torta pasticciotto.
Voto: due stelle