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Il dibattito

Ricerca Mtv caso Puglia: si investe sempre più sul turismo facendo rete nel territorio

09 Aprile 2013
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“Puglia e Veneto rappresentano il 30% del vigneto Italia” l'ha detto il presidente della Regione Puglia Vendola e lo ricorda il direttore di Verona Fiere Mantovani in occasione del seminario “Puglia, un territorio in cammino” in scena al Vinitaly.

Presente a testimoniare la valenza del ruolo della Puglia sullo scenario nazionale ed internazionale all'Assessore alle risorse agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. Il neo assessore si mostra entusiasta di questa sfida e sottolinea la necessità di rendere fruibile il territorio pur consapevoli della forza “della qualità dell'offerta pugliese che può far superare il limite della viabilità locale” ed aggiunge che intenderà veicolare gli investimenti soprattutto verso il supporto alle imprese. “Sono un amante del mio territorio e sono tornato a vivere in Italia dopo un periodo all'estero perché convinto delle potenzialità della mia terra” dice Nardoni che ammette la presenza di tanti problemi da affrontare per migliorare la rete di servizi che supportano il territorio.

Tra le presenze autorevoli, inoltre, la Presidente del Movimento Turismo del Vino, Daniela Mastrobernardino, il presidente di MTV Puglia Sebastiano De Corato e la moderatrice e Food editor Licia Marconi.

La Puglia non è solo luogo di produzione, ma è anche meta enoturistica anche a detta della rivista “Wine Enthusiast” e, come spiega, l'editrice Kostrzema la regione si è distinta per le sue qualità e peculiarità, rappresentando un caso unico dell'unione di cultura, tradizione, esperienze e sensazioni.

Per comprendere meglio il contesto in cui si muove lo sviluppo della regione, è stato realizzato uno studio ad hoc commissionato dall'Assessorato alle risorse agroalimentari della Regione Puglia ad opera dell'Università Bocconi. Intervistate le cantine pugliesi fruibili al pubblico e che, quindi, si distinguono per i servizi di accoglienza: 91 cantine di cui 50 socie del Movimento Turismo del Vino. I risultati salienti parlano di un turista che visita le cantine in media tra i 30 ed i 60 minuti, che 9 volte su 10 arricchisce la sua esperienza passeggiando tra le vigne. Rilevante l'importanza dell'accoglienza degli operatori della cantina, fattore certificato dal Movimento Turismo del Vino e che riguarda il 27,3% delle cantine intervistate. Nel 32,7% dei casi ad esempio è proprio il proprietario ad accompagnare il visitatore. Tra i servizi offerti, la ristorazione, disponibile per il 31,8% delle cantine e l'alloggio per il 15,9%. Commistione tra prodotti nella metà dei casi, forniti dagli operatori e fortemente richiesti dai turisti.

E gli accordi di filiera? Ci sono, nel 54,6% dei casi in cui sono attive convenzioni con altre realtà del territorio.

La presidente di MTV nazionale, la Mastrobernardino calca la mano sulla necessità di far interagire diversi livelli di azione a sostegno della sola passione delle imprese. La Mastrobernardino, poi, sottolinea un altro emerso dalla ricerca: ben 9 operatori su 10 possono comunicare in inglese durante le visite, fattore fondamentale nell'ottica dell'internazionalizzazione dell'immagine della Puglia.

Segue un vignaiolo d'eccellenza nonché presidente del MTV Puglia De Corato che ricorda quando ricevette 15 anni fa il suo primo gruppo di visitatori presso la cantina Rivera: un gruppo di stranieri che tornava ogni 2 anni. Oggi è cambiato tutto, si parla di itinerari anche interregionali oltre ai turisti mordi e fuggi.”Iniziamo a vedere la crescita di turisti, soprattutto internazionali, che mette in crisi le imprese più piccole che spesso non riescono a soddisfare le esigenze dei visitatori e a dedicare le giuste attenzioni” dice De Corato, che sottolinea anche la questione logistica che caratterizza la Puglia. Ci si deve andare appositamente, a parte il caso dei croceristi, ma siamo forti delle potenzialità della regione.

L.B.