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Il premio

I migliori oli extravergine d’Italia: la sfida fra 185 prodotti di 17 regioni italiane

21 Marzo 2019
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Presentata a Roma l'edizione 2019 del concorso Ercole Olivario


(Luigi Canino, Giorgio Mencaroni, Andrea Prete, David Granieri)

Presentata a Roma la XXVII edizione del concorso Ercole Olivario, dedicato ai migliori oli extravergine d’Italia, presso la sede di Unioncamere.

Il concorso nazionale dedicato alle eccellenze olearie territoriali ha visto partecipare 185 oli e si conferma un appuntamento irrinunciabile per il mondo produttivo. Sono 17 le regioni che si contenderanno i premi in palio e la consegna degli attestati si terrà a Perugia il 30 marzo presso il Centro Congressi della Camera di Commercio di Perugia. La manifestazione è organizzata dall’Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia e il sostegno del Sistema Camerale Nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell’olio di qualità italiano. Nonostante il pesante calo di produzione registrato nel 2018, l’Italia dell’olio ha scelto di puntare sulla valorizzazione della qualità come rimedio anti-crisi. A fare il punto, nel corso della presentazione, il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, insieme al presidente di Unaprol Consorzio Olivicolo Italiano, David Granieri, al vice presidente di Italia Olivicola, Luigi Canino, e al vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete.

“Ventisette edizioni – ha detto Mencaroni – sono un grande traguardo per chi, come noi, ha creduto da sempre nelle potenzialità di questo concorso, oggi diventato punto di riferimento nel panorama nazionale delle competizioni di settore. Basti pensare che dal 1993, anno della prima edizione, ad oggi sono più di 8.800 le etichette che si sono iscritte, per un totale di oltre 280 vincitori. Ciò a dimostrazione che l’Ercole Olivario è una vetrina importantissima, una tappa irrinunciabile perché in grado di contribuire fortemente alla valorizzazione di questo straordinario prodotto e dei suoi attori protagonisti, ponendo l’accento sulle migliori produzioni dello Stivale”. Dopo le consuete selezioni locali, gli oli verranno giudicati da un panel nazionale guidato da Gianfranco De Felici e composto da 16 degustatori professionisti. A guidare il dream team degli aspiranti vincitori sono Umbria, Lazio e Toscana, rispettivamente con 33, 28 e 21 oli in gara. Seguono Sicilia (20), Sardegna (14), Puglia (13), Abruzzo (13), Calabria (9), Liguria (7), Lombardia (7), Campania (6), Veneto (4), Trentino (3), Basilicata (2), Marche (2), Molise (2) ed Emilia Romagna (1).

I riconoscimenti saranno assegnati ai primi due oli top di ognuna delle due categorie previste dal concorso, oli extravergine e extravergine Dop e Igp, nelle singole tipologie “fruttato leggero”, “fruttato medio” e “fruttato intenso”. E come da tradizione, accanto alla qualità, l’Ercole Olivario guarda all’intero universo oleario, assegnando ulteriori premi speciali a quei prodotti e a quelle personalità che si sono particolarmente distinti. Cinque, in particolare, gli special award inseriti quest’anno: si va dalla “Menzione Speciale Olio Extravergine Biologico” (al prodotto, certificato a norma di legge, che ottiene il punteggio più alto tra gli oli biologici finalisti) all’”Amphora Olearia” (al prodotto con la migliore confezione secondo regolamento), al Premio “Giovane imprenditore” (al titolare rappresentante dell’impresa con età fino a 40 anni) a quello “Lekythos” (alla personalità che si impegna nella diffusione della conoscenza dell’olio di qualità italiana dentro e fuori dai confini nazionali), fino alla new entry dedicata all’olio monocultivar che ha ottenuto il punteggio più alto, la “Menzione Olio Monocultivar” (novità 2019). Punta invece all’internazionalizzazione la collaborazione che Ercole Olivario porta avanti da anni con l’agenzia Ice, proprio per supportare le aziende partecipanti oltreconfine e favorire, allo stesso tempo, l’incoming di operatori esteri. Uno scambio che quest’anno vede in prima linea il Paese del Dragone, con una delegazione di giornalisti e buyer cinesi che vivranno in diretta le fasi finali del concorso e la cerimonia di premiazione. Non mancheranno, inoltre, i momenti di approfondimento con diversi focus sull’olio extravergine di oliva in Cina, ma anche i seminari tecnici  in programma venerdì 29 marzo a Perugia (ore 17, Sala del Consiglio – Palazzo della Provincia, piazza Italia) su “Qualità e biodiversità degli oli extravergini di oliva italiani negli anni della rivoluzione tecnologica del processo estrattivo” con il professore Maurizio Servili e sulla Tutela del Made in Italy con il Colonnello Luigi Cortellessa, Comandante del Comando dei Carabinieri per la tutela Agroalimentare.

“L’Ercole Olivario è uno dei premi più importanti del settore – ha sottolineato Granieri – un vero punto di riferimento e un’importante vetrina per tanti olivicoltori che con passione puntano all’eccellenza e vogliono valorizzare un patrimonio di biodiversità unico al mondo, con 46 denominazioni Dop e Igp riconosciute dall’Unione europea. La ricerca continua della qualità, coniugando tradizione e innovazione, è da sempre una delle sfide che porta avanti l’Unaprol Consorzio olivicolo italiano. Per vincere questa battaglia culturale è necessario anche cambiare l’approccio di tanti consumatori verso un alimento che ha grande valore salutistico e sensoriale, come confermano recenti ricerche che hanno ulteriormente dimostrato le qualità benefiche dell’olio extra vergine. Riteniamo che l’alta qualità vada protetta e tutelata per questo, a gennaio, abbiamo proposto al Coi una revisione del livello di acidità dallo 0,8% allo 0,5% per l’olio Evo. L’obiettivo è quello di restringere una classe merceologica troppo ampia che contiene prodotti profondamente diversi”. “L’olio extravergine d’oliva – ha concluso Prete – è da sempre uno straordinario ambasciatore del Made in Italy nel mondo. Le Camere di commercio sono impegnate da tempo nella valorizzazione delle nostre eccellenze, anche attraverso questo concorso che da quasi trent’anni premia la qualità di una delle principali produzioni dell’agroalimentare italiano. Perché la buona tavola è un fattore trainante dell’attrattività dei nostri territori e un richiamo irresistibile per il turismo internazionale e per gli investimenti stranieri”.

Marco Sciarrini