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Il premio

Premio Ferrari per la comunicazione: vincono il Corriere, La Stampa e Le Monde

22 Giugno 2018
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(Matteo Lunelli, Cristina Parodi e Camilla Lunelli)

di Michele Pizzillo, Milano

Probabilmente non c’era bisogno che se ne accorgessero i francesi che Milano è, ormai, una città di una modernità straordinaria.

Però, se il magazine di un quotidiano importante come Le Monde titola la copertina del numero di aprile 2017 “Special design – Milan temple du gout”, è un fatto da sottolineare e la giuria del Premio Ferrari che seleziona il titolo, la copertina e l’articolo dell’anno, che da 11 anni premia la creatività espressa dalle redazioni attraverso copertine e titoli, non ha avuto nessun dubbio a premiare il magazine parigino nella sezione “articolo dell’anno. L’arte di vivere italiana” che dal 2014 considera anche testate straniere. L’articolo scritto da Jérôme Gautheret è la fotografia definita “tempio del gusto” e “città dalla modernità straordinaria, mecca del lusso e capitale internazionale del design”. La premiazione è avvenuta ieri nel teatro della Triennale di Milano, nel corso di una manifestazione pubblica condotta da Cristina Parodi, con Matteo e Camilla Lunelli nelle vesti di padroni di casa, oltre che convinti sostenitori dell’importanza della comunicazione sia se i media diffondono buone notizie sull’Italia, sia se evidenziano problematiche, anche scomode, che vanno affrontate e, possibilmente risolte.

Tant’è che gli altri due premi assegnati giovedì sera all’undicesimo Premio Ferrari, riguardano proprio temi che sicuramente non veicolano il buon vivere italiano. Infatti, “7”, magazine del Corriere della Sera diretto da Beppe Severgnini, è stato premiato per la copertina dell’1 giugno 2017, in cui si interroga sul ruolo degli immigrati in Italia, con la graffiante domanda “Servo?”. Così si espressa la giuria: “Nella sua essenzialità, perché si riduce a un’immagine, a un titolo di una sola parola e a un sommario esilissimo, questa copertina di 7 ha l'identica forza prorompente di un editoriale. Perché, con l’eleganza della grafica, la retorica degli interrogativi e l’ironia che si svela nell’unica parola del titolo, “Servo?” fa comprendere che l’immigrazione può essere utile all’Italia”.

Mentre il titolo dell’anno è del quotidiano La Stampa di Torino, “Il silenzio delle innocenti” con due pagine dedicate alla violenza sulle donne pubblicate il 4 ottobre 2017. Questa la motivazione: “Le violenze sessuali sulle donne sono tante, le denunce pochissime, solo il 12%, svelano le statistiche. Si tace per paura, per i ricatti, perché ci si sente in colpa, perché si teme comunque il giudizio degli altri. La Stampa ha saputo raccontare tutto ciò con un’esemplare inchiesta che ha la sua degna cornice in un titolo che esprime perfettamente il dramma vissuto dalle donne vittime di una violenza”.

E’ la stampa, purtroppo, direbbe qualcuno. Invece le scelte della giuria del Premio Ferrari, sottolineano che il ruolo della stampa è quello di informare, di fare riflettere, di aiutare a capire i cambianti in corso, che tutti vorremmo positivo ed è possibile se tutti partecipano. Tant’è vero che il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, inorgoglito dell’ampio reportage del magazine parigino e, quindi, ricollegandosi al grande successo del Salone del Mobile, ha sottolineato che il merito è dei milanesi perché hanno capito che il successo della città è possibile solo se loro partecipano attivamente a sostenere tutte le iniziative che hanno l’obiettivo di attirare i riflettori su una città che ha capito di avere un quid in più delle altre, la contemporaneità. “Per questo – ha detto Sala – siamo pronti a candidarci per le Olimpiadi del 2026”.

Ci hanno pensato, poi, il presidente del Salone del Mobile, Claudio Luti e l’architetto Michele De Lucchi, in una sorta di talk show dopo la premiazione al Magazine du Monde, ad ampliare i concetti annunciati dal sindaco Sala, con De Lucchi che ha detto una frase di grande modernità “le emozioni che producono le idee sono già un successo”. Quindi, è opportuno che le idee emozionanti emergano in tutta Italia e vengano opportunamente coltivate. Così, non si lascerebbe da sola Milano a sostenere il peso di un Paese che ha veramente molto da offrire ai viaggiatori di tutto il mondo. Il Premio Ferrari è un’iniziativa culturale che la cantina trentina ha voluto istituire per premiare la creatività espressa dalle redazioni italiane tramite titoli e copertine, e per valorizzare le testate straniere che abbiano celebrato il bello, buono e ben fatto del nostro Paese, di cui Ferrari è orgoglioso ambasciatore nel mondo. E, questo punto è scattato un applauso per Massimo Bottura appena eletto, a Bilbao, migliore ristorante del mondo con la sua Osteria Francescana, brindando con Trentodoc di Ferrari. Alle due testate italiane andranno 1.000 bottiglie di Ferrari Brut Trentodoc, mentre un esponente di Le Monde avrà l’occasione di soggiornare in alcuni dei migliori hotel della Penisola per sperimentare in prima persona l’Arte di Vivere Italiana.