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Il premio

Premio Gavi, oggi la consegna – TUTTI I PROGETTI IN GARA

25 Maggio 2018
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di Michele Pizzillo

Con la quarta edizione del “Premio Gavi La Buona Tavola”, il Consorzio Tutela del Gavi ha praticamente scandagliato quasi tutto il concetto di innovazione che possa interessare il mondo del vino (ne parlavamo in questo articolo). 

Per cui, quest’anno, il Laboratorio Gavi, con l’analisi del rapporto tra vino e responsabilità sociale in Italia, premiando alcune delle realtà italiane che lo applicano in modo virtuoso, lancia una nuova sfida al mondo del vino. Il premio sarà consegnato oggi presso la Tenuta la Centurione di Gavi, all’azienda più votata dal comitato di indirizzo del Laboratorio Gavi, tra i 20 progetti finalisti selezionati. Di questi 20 progetti, 16 sono aziende e 4 i concorsi. E, cioè: Argiolas (per il progetto di conservazione di vitigni sardi, riduzione di Co2; agricoltura integrata; energie rinnovabili); Barone Pizzini (primo Franciacorta biologico; certificazione vinicoltura biologica; adesione al progetto Itaca per il calcolo delle emissioni di carbonio; attestato Biodiversity Friend); Bortolomiol (per la creazione di un bosco per il compenso delle emissioni; produzione biologica; riduzione del consumo di acqua; efficienza energetica; risorse rinnovabili); Cantine La Pergola (produzione biologica, eco-compatibile ed eco-sostenibile; sperimentazione coltivazione e vinificazione sostenibili); Castello Banfi (prima cantina ad ottenere la certificazione di responsabilità etica, sociale ed ambientale; a basso impatto ambientale; impianto di cipressi contro le emissioni di Co2); Michele Chiarlo (certificazione Viva per il vino sostenibile su  tutta la filiera; vertical garden sui muri delle cantine; energie rinnovabili); Cantine Riunite e Civ (per la produzione biologica dal 1988; adozione del codice etico; impianto fotovoltaico, progetti sociali e di recupero delle tradizioni del territorio); Arnaldo Caprai (The New Green Revolution: il primo protocollo italiano di sostenibilità, applicato alla produzione vitivinicola e certificato a livello territoriale); Fattoria La Maliosa (per la gestione agricola biodinamica a ciclo completamente vegetale, valorizzazione dei percorsi turistici del territorio); Frescobaldi (agricoltura certificata AgriQualità: tracciabilità del prodotto e no Ogm; gestione sostenibile delle foreste circostanti; impiego di energia rinnovabili, valorizzazione della biodiversità del territorio); Genagricola (agricoltura di precisione con monitoraggio costante, valorizzazione della biodiversità, produzione di vitigni autoctoni; adozione codice etico, programmi per sicurezza e welfare dei  lavoratori); La Selva (produzione biologica certificata; adozione codice etico per i lavoratori; rapporto di sostenibilità; implementazione di lavori di rimboschimento; programmi di protezione del paesaggio e della fauna); La Raia (cantina ecosostenibile; programmi di welfare aziendale; agricoltura biodinamica; consegna di prodotti biologici a domicilio); Mezzacorona (adozione di pratiche per la sostenibilità ambientale; gestione delle risorse energetiche ed ambientali; cittadella del vino: progetto di riqualificazione ambientale); Salcheto (prima azienda a produrre vino con carbon foot print: parametro per stimare le emissioni di carbonio; autonomia energetica; uso di materiali sostenibili; sperimentazione di un indice di biodiversità); Tasca Conti d’Almerita (per l’adesione al progetto SOStain – sostenibilità per la viticoltura – e certificazione; osservatorio sulla realtà e sui fenomeni culturali contemporanei; vincitore 2017 del Premio Green Company of The Year); Consorzio Franciacorta (per l’adesione ai progetti di sostenibilità Sata, Itaca per il calcolo delle emissioni di carbonio; creazione di un regolamento per l’uso sostenibile degli agro-farmaci); Consorzio per la Tutela dei Vini Valpolicella (ideazione del protocollo RRR: riduci, risparmia, ricicla; la prima realtà ad ospitare l’International Winegrowing Summit; Consorzi di Tutela e promozione del Lambrusco Dop (per l’adesione ai parametri Equalitas per la sostenibilità; organizzazione del corso per Sustainability Managers; master di valorizzazioni agroalimentari ed enogastronomiche presso l’università di Modena); Consorzio Tutela Vini Montefalco (new green Revolution: protocollo di produzione sostenibile che comprende un modello di sviluppo economico).

Nelle precedenti edizioni del Premio, il Consorzio Tutela del Gavi ha mappato le realtà italiane protagoniste di progetti di promozione agroalimentare legate ad iniziative artistiche e culturali e le filiere del turismo integrato, producendo due Rapporti Nazionali diventati oggetto di studio da parte del settore vitivinicolo italiano. Oggi, invece, ha deciso di indagare  una nuova prospettiva del concetto di ‘Buona Italia’ e del termine ‘Sostenibilità’ che include molteplici dimensioni: la bottiglia “prodotto” che deve soddisfare un consumatore sempre più consapevole e avere caratteristiche di qualità, autenticità, tracciabilità; l’ambiente, attraverso la salvaguardia del paesaggio e il sapiente utilizzo dei prodotti in vigneto; il territorio, con politiche di conservazione del patrimonio idrogeologico, naturale e culturale del luogo e le risorse umane, perché  l’indotto vino genera occupazione e sviluppo. Poi c’è l’attesa per la redazione della carta del vino responsabile, con i 12 pilastri stabiliti dal Comitato di indirizzo del Laboratorio Gavi, composto da 28 specialisti tra studiosi e operatori della responsabilità sociale, esperti e opinion leader del settore enogastronomico, rappresentanti di istituzioni, giornalisti, ha ricavato questa short list basandosi su 12 parametri di giudizio, “unità di misura” per la valutazione della responsabilità sociale. E, cioè: Codice Etico e di comportamento, certificazioni, “Bilancio di sostenibilità”, produzione bio; utilizzazione di energia da fonti rinnovabili; eco packaging; welfare aziendale; politiche di sostegno all’occupazione giovanile; attività di valorizzazione del paesaggio; progetti culturali e sociali a favore del territorio; enoturismo e accoglienza integrati con il Territorio; valorizzazione della Csr nella comunicazione.
La carta del vino responsabile sarà stilata durante il nuovo laboratorio Gavi, convocato per il 25 maggio insieme a 50 specialisti  invitati dal Consorzio, tra rappresentanti degli istituzioni, degli organi di informazione, esperti e operatori del settore le linee guida di una ‘Carta del Vino Responsabile 2018’. Il Consorzio Tutela del Gavi intende proporre un dibattito alternativo intorno al rapporto tra filiera vitivinicola, territorio e mercato e scrivere un “manifesto” in cui si possano riconoscere chi applica e chi vuole applicare la Responsabilità sociale alla propria attività commerciale e istituzionale in ambito vinicolo.

Infine, il Premio Gavi la Buona Italia e il Laboratorio Gavi in programma dal 25 maggio, inaugurano la 3 giorni della manifestazione “Gavi for Arts” dedicata alla scoperta del territorio e del suo patrimonio culturale e quest’anno alla celebrazione dei vent’anni di Docg Gavi. Che comprende, anche, la degustazione del Gavi docg 2017. Tutto nella Tenuta Centuriona, luogo simbolo per il Gavi, perché qui, nel 1859, il Marchese Cambiaso  pose i primi impianti specializzati a Cortese. In questa occasione sarà presentata la bottiglia istituzionale del Consorzio, vestita per l’occasione dall’etichetta disegnata dall’artista Serena Viola. Mentre domenica, nell’antica città romana di Libarna andrà in scena una intera giornata di rievocazione storica, che proietterà il pubblico nella vita quotidiana di un cittadino romano di Libarna nei primi secoli dell’Impero, nei  suoi vari momenti dall’alba al tramonto.