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Il prodotto

Biondi-Santi, ecco il Brunello Riserva 2015 e il Brunello 2016: “La nostra svolta stilistica”

05 Marzo 2022
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di Emanuele Scarci

Da marzo è partita la commercializzazione del Biondi-Santi Brunello di Montalcino Riserva 2015 e Brunello di Montalcino 2016, da tradizione sempre un anno in più di cantina rispetto al disciplinare.

Ma, da quest’anno, il lancio delle nuove annate si accompagna a “La Voce di Biondi-Santi”, un racconto letterario, in formato podcast, scritto da Elena Dallorso. Un’operazione culturale, secondo i promotori, voluta dall’azienda per portare oltre i confini di Tenuta Greppo le esperienze, le storie e le conversazioni che nascono attorno ai suoi vini che poi viaggiano in tutto il mondo. La nuova annata è la prima del direttore tecnico Federico Radi che ha interpretato la svolta stilistica richiesta dalla nuova proprietà, la famiglia francese Descours: questa controlla gli champagne Piper-Heidsieck, Charles Heidsieck e Chateau La Verriere a Bordeaux. Oggi Greppo Biondi-Santi conta su 32 ettari, di cui 6 acquistati tre anni fa da Dievole. Il Brunello di Montalcino è stato prodotto per la prima volta nel 1888 da Biondi-Santi e nel 2017 la famiglia fondatrice ha ceduto la proprietà.

Svolta stilistica
Il nuovo stile Biondi-Santi è meno potente e corposo, ma più fine ed elegante. Perché? “Oramai il consumatore preferisce questo tipo di vino – risponde Giampiero Bertolini, amministratore delegato di Biondi-Santi – e noi dobbiamo adeguarci, ma i risultati sono davvero sorprendenti. Il Brunello di Montalcino 2016 è un vino elegante ed equilibrato, accompagna il cibo senza prevalere”. Con l’avvento della famiglia Descours, la svolta di Biondi-Santi è stata realizzata anche dal punto di vista commerciale. Negli ultimi 3 anni i prezzi sono raddoppiati “e abbiamo continuato a vendere tutte le nostre 90 mila bottiglie, senza che nessuno eccepisse nulla sul prezzo” assicura Bertolini.

Per esempio, il Rosso è ceduto ai rivenditori a 35 euro contro i 17 del passato e il Brunello a 90 euro da 55. Più a valle, sulle piattaforme di e-commerce il vino entry level è il Rosso Biondi Santi: si parte da 55 euro a bottiglia mentre il Brunello di Montalcino Biondi Santi 2015 è offerto a partire da 155 euro, per la Riserva 2013 si vola a 468 euro. “L’eccellenza si paga – conclude Bertolini – per questo abbiamo destinato il 98% degli investimenti alla parte produttiva. Stiamo facendo dei reimpianti, quelli non realizzati negli ultimi 15-20 anni, insieme a un’attenta analisi del terreno, parcella per parcella. L’importanza di un’azienda parte dal suolo e il nostro è di grande eterogeneità e potenzialità. Vogliamo mantenere uno stile riconoscibile e per questo abbiamo un piano di sviluppo e investimenti fino al 2029”.