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Il prodotto

Il Parmigiano Reggiano contro il “Parmesan” Il caso arriva alla commissione europea

13 Luglio 2015
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Ogni anno sul mercato a stelle e strisce finiscono 100 mila tonnellate di formaggio italiano falso

Si fa sempre più serrata l'azione del Consorzio del Parmigiano Reggiano per stroncare le contraffazioni sul mercato statunitense, stimate in circa 100 mila tonnellate all'anno.

 Il direttore dell'Ente di tutela, Riccardo Deserti, mercoledì 15 luglio sarà infatti a Bruxelles, dove parlerà davanti alla Commissione dell'Unione Europea dei problemi aperti in un Paese che, per il Parmigiano Reggiano, si colloca al terzo posto nella graduatoria delle esportazioni, con una quota del 17,6% sul totale.
“Un confronto – spiega Deserti – da noi richiesto e accolto dalla Commissione nell'ambito dei negoziati Ttip tra Unione Europea e Stati Uniti, dove Parmigiano Reggiano è stata la prima Dop italiana a registrarsi (ancora nel '92), ma ancora subisce gli effetti di una concorrenza sleale fondata sull'inganno che si compie anche contro i consumatori, ai quali il “parmesan” viene offerto in modo massiccio connotandolo con elementi grafici, riportati sulle confezioni, che si richiamano esplicitamente (tricolore, bandiere, bollini) all'Italia”.

“È evidente  – spiega Deserti – che per parte nostra la vera e radicale battaglia è finalizzata a conseguire lo stesso risultato ottenuto in ambito europeo, cioè a ricondurre il termine “parmesan” in modo esclusivo al Parmigiano Reggiano. Ma, nell'immediato, l'obiettivo prioritario è quello di far sì che scompaiano proprio questi richiami che fanno pensare al prodotto originale proveniente dall'Italia, traendo in inganno i consumatori e limitando (proprio con una presenza stimata in 100.000 tonnellate) le nostre possibilità di espansione su un mercato che è proprio alla ricerca di un prodotto certificato, naturale, artigianale e simbolo d'eccellenza italiana”.

“Insieme alla forte azione politica della Unione europea e proprio alla luce di questa richiesta del mercato – conclude Deserti – contiamo molto anche sulla sensibilità delle autorità sanitarie americane. Un segnale incoraggiante, infatti, è arrivato proprio nei giorni scorsi quando la Fda, l'autorità sanitaria americana, ha imposto il ritiro dal mercato Usa di quasi 15.000 chili di “parmesan” perchè non indicava in etichetta la presenza dell'additivo Lisozima, un allergene derivato dall'uovo, assolutamente vietato nella produzione di Parmigiano Reggiano”.

Di questi casi e degli obiettivi del Consorzio, dunque, Deserti parlerà alle 11,30 di mercoledì 15 luglio alla Commissione europea alle 11,30 in Rue de l’Aqueduc 118, a Bruxelles.

C.d.G.