Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il progetto

Arriva il tappo di sughero anticontraffazione con l’impronta digitale

13 Novembre 2013
tappoimpronta tappoimpronta

E' una delle novità, o meglio, una delle attrazioni del Simei, il Salone Internazionale Macchine per l'Enologia e l'Imbottigliamento, che si è aperta ieri a Milano e terminerà il 16 novembre.

L'Idcork è una delle ultime invenzioni antifrode. Un brevetto al 100% italiano firmato da Brentapack, azienda trentina di Borgo Valsugana. Per realizzarlo i produttori si sono ispirati alle impronte digitali, perché ogni tappo di sughero ha la sua trama. Il sistema funziona in questo modo. Sul tappo vengono impressi dei codici e un numero personale, poi viene fotografato da più parti. Il tutto viene sottoposto a scansione per creare un profilo di quel tappo e che contiene in più anche dettagli sulla tipologia, sul luogo e sul periodo di raccolta.

Questi dati vengono caricati in una app che funziona con il riconoscimento visivo del tappo e della sua trama. Con il cellulare o altro device come tablet e ipad, il consumatore e i gestori di enoteche e ristoranti potranno rilevare “l'impronta digitale”, verificare così l'origine e l'autenticità del tappo e avere ogni genere di informazione, consultabile questa digitando un codice che si trova nella chiusura, da quelle relative alla lavorazione alla cantina che utilizza quel tappo fino alle caratteristiche del vino stesso. Se l'etichetta e la chiusura di una bottiglia posso essere contraffatti, il tappo, come sostiene Gianni Tagliapietra, amministratore di Brentapack, è unico e non può essere replicato.