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L'intervento

“Nei ristoranti siciliani menu con filiere corte. Sì ai bond della Regione per il turismo, ma…”

05 Maggio 2020
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Le proposte che Umberto Trani, general manager del Therasia vorrebbe fare al governatore dell’Isola Nello Musumeci nell’incontro programmato con l’associazione Le Soste di Ulisse. “Il nostro impegno a reperire materia prima locale sia gratificato a fine anno in sconti per le tasse”.

E’ tempo di far ripartire il turismo in Sicilia, prima che sia troppo tardi, per una stagione, quella 2020, già compromessa ma da tutelare quanto più possibile. Si pensa già al 2021. “Va studiato e implementato un piano strategico che tenga in considerazione il nuovo anno. Bisogna pensare oggi a fare squadra tra imprenditori, perché non bastano gli interventi delle istituzioni e non serve chiedere l’elemosina. Serve una seria programmazione”. A sostenerlo è Umberto Trani, general manager del Therasia hotel dell’isola di Vulcano. “Come prima cosa, creiamo una strategia per sostenere la territorialità, le imprese locali, e, contestualmente, la Regione si attivi per emettere dei bond nel turismo facilmente acquistabili e spendibili in tutta la filiera del turismo a 360°”. Ma precisa: “I voucher siamo acquistabili liberamente da canali che decide la Regione, ma non da tour operator per non creare conflitti di interesse. Quest’ultimo è un errore da scongiurare in questa fase di rilancio così delicata. Tutti devono poter beneficiare della liquidità in circolo, dalla ristorazione agli hotel, dai piccoli B&B ai musei. L’utente che acquista il voucher deve essere lasciato libero di poter spendere dove e come meglio crede il suo bonus”.

Secondo Trani, sono due le proposte da avanzare al tavolo della Regione nel prossimo incontro programmato, anche con la forza associativa di una associazione come quella de le Soste di Ulisse, di cui il Therasia hotel è socio. “L’associazione rappresenta il meglio dell’ospitalità e della ristorazione siciliana e può avere un peso per pianificare una strategia di rilancio ed una programmazione che abbia come obiettivo il 2021 – afferma – Non dobbiamo chiedere l’elemosina ma fare una programmazione sistemica. Il problema causato dalla pandemia sul turismo non può essere risolto dalle sole Istituzioni. Non c’è neppure una base per intravedere condizioni di sviluppo nell’immediato futuro, quindi è bene programmare oggi per ridare forma al settore in vista del 2021, trasformando la debolezza in opportunità”.

Ma passiamo alle due proposte. La prima è collegata direttamente all’associazione de Le Soste e consiste nell’implementare un progetto di marketing capace di intercettare quanto più possibile i voucher venduti e di dare sostegno alla piccola impresa alimentare, fatta da piccoli agricoltori, pescatori, vignaioli. “Bisognerà lavorare sulla territorialità e sull’incoming delle materie prime. Il futuro deve ripartire anche da una micro-area, per poi espandersi e propagarsi. In che modo? Impegnandoci a rispettare alcune regole di filiera. Faccio un esempio: oggi nei ristoranti si lavora facendo stoccaggio di materie prime, acquistate e poi abbattute per essere pronte quando servono. Tutto ciò non è più sostenibile. Oggi dobbiamo impegnarci ad usare solo materie prime locali all’interno dei nostri ristoranti. Dimenticando quei menù che non permettono di vivere la stagionalità o il rispetto della pesca e dell’agricoltura”. Nel futuro si pensi dunque a menù non scritti e prestabiliti. “L’ospite potrà scegliere le portate che verranno proposte in base al prodotto fresco disponibile e a chilometro zero. Facendo così – spiega Trani – i produttori potranno esaurire il prodotto stagionale, avere un prezzo sempre stabile e trovarne utilità. Noi ristoratori e albergatori potremmo avere invece il miglior prezzo e soprattutto la migliore qualità possibile”. In buona pratica, questa prassi da adottare si tradurrebbe nell’impegno dell’associazione a determinare un gruppo di fornitori per le varie zone della Sicilia, con i quali fatturare fino al 31 dicembre. “A fine anno calcolando tutto il fatturato che abbiamo generato mediante questa iniziativa – spiega Trani – potremo chiedere alla Regione di impegnarsi a ritornare questa spesa sotto forma di agevolazioni su tasse comunali, regionali. Tra i benefit si potrebbe anche avere accesso a fondi europei che permettono di investire in migliorie nelle nostre aziende, o a sovvenzioni a fondo perduto per fiere all’estero; potrebbero essere sostenute anche altre iniziative de Le Soste come la scuola di formazione o gli eventi promozionali”.

E poi la seconda proposta, che – spiega Trani – “è un appello alla Regione ad impegnarsi ad emettere bond nel turismo, ma evitando l’errore di affidarli alla gestione dei tour operator, per non creare conflitti di interesse”. “I tour operator hanno anch’essi strutture di proprietà ed è possibile che veicolino i voucher sulla base di accordi pregressi con hotel e ristoranti, regolando un flusso di prenotazioni che potrebbe lasciare fuori piccole strutture a conduzione familiare per esempio. Chi compra il voucher invece deve poterlo spendere dove vuole e a partire dal momento dell’acquisto fino al 31 dicembre del 2020. Non oltre, perché si creerebbe una leva per il 2021 inutile. Se il voucher non si utilizza in un lasso di tempo ridotto, non ha effetto e non crea domanda”. E suggerisce un periodo di validità che va dal 30 maggio al 30 giugno. “Cosi acquistando soggiorni, prenotando ristoranti ed altro si crea anche un flusso di cassa che al momento beneficerebbe tutti. La Regione deciderà come rimborsare la spesa. Ma restano due cose fondamentali da considerare: la vendita dei voucher limitata nel tempo, per sfruttare la leva commerciale, chiamata Oto (one time offer), e l’affidamento della gestione a livello regionale o ad una società terza ma non ai tour operator”.

F. L.