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La ricerca

Gli anziani in salute perché mangiano meglio, i giovani rischiano l’invecchiamento precoce

11 Settembre 2013
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Tra le principali cause dell'invecchiamento precoce, oltre lo stress e l'inquinamento, c'è l'alimentazione.

Lo hanno confermato gli esperti  dell'Osservatorio Nutrizionale Grana Padano attraverso un'indagine condotta sulle abitudini degli italiani e gli effetti sull'invecchiamento.

l'Istat ha fotografato il fenomeno dell'invecchiamento in Italia nel 2011, indicando che gli over 65 sono aumentati di circa due milioni di unità negli ultimi 10 anni, il 20,8% degli individui, tra i quali, in aumento, anche gli over 85, ma non si sa se l’età biologica sia superiore a quella anagrafica. 

La ricerca dell'Osservatorio ha verificato quanto lo stile di vita delle persone aiuti a evitare o contrastare l’invecchiamento precoce, quindi diminuire il rischio di contrarre malattie nel corso della vita (non solo in età avanzata), ma anche ad avere un aspetto ed una efficienza migliori. E' stata condotta su un campione di 1453 persone (77% femmine 23% maschi). 
 
Dai dati antropometrici è emerso che il 60% del campione è normopeso (indice di massa corporea compreso tra 18,5-24,9), il 26% sovrappeso e il 9% obeso (BMI superiore a 30). Il BMI aumenta con l'età. Si passa da una prevalenza di normopeso dell’80% tra i 18-30 anni, al 37,4% dopo i 60 anni, mentre i sovrappeso o obesi sono l’8,3% i più giovani e il 46% i più anziani.

L'indagine ha rivelato poi un paradosso.  Valutando le abitudini alimentari emerge che mangiano meglio le persone sopra i 60 anni (più frutta, più verdura, più pesce) rispetto ai giovani. Il 18 % degli intervistati tra i 18-30 anni non assume pesce (rispetto al 9% degli individui sopra i 60 anni). Il 97 e 98% degli over 60 assume giornalmente verdura e frutta (rispetto al 93 e 80,5% dei ragazzi). In particolare, la frutta è più gradita dagli anziani e il 47% di essi ne introduce da due a tre porzioni al giorno. I legumi non sono molto graditi ai ragazzi; il 16% non li consuma (rispetto al 10 % dei sessantenni). L’olio d’oliva è il condimento preferito dopo i 60 anni.
 
Sebbene la maggior parte delle abitudini emerse siano migliori negli ultra sessantenni, abbiamo una controtendenza per quanto riguarda il consumo dell’acqua. Il 22% degli intervistati sopra i 60 anni assume meno di 0,5 litri di acqua al giorno e solo il 33% introduce più di 1,5 litri al giorno.
 
Nelle 3 fasce di età i non fumatori sono 88,6% di femmine contro 89% dei maschi, si nota anche come con l’avanzare dell’età i fumatori diminuiscano, infatti tra i 18 e 30 sono il 12,2% mentre gli over 60 che ancora fumano sono il 9,7%, un campione sicuramente virtuoso rispetto alla media. Per l’attività fisica però le cose purtroppo cambiano, le femmine che la praticano sono il 44,3% contro il 63,6% dei maschi. I giovani non si muovono molto di più dei meno giovani; solo il 50,3% ha tra 18 e 30 anni mentre gli over 65 seguono a ruota con il 45,9%.