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La ricerca

Dall’anidride carbonica del mosto al metano, il “progetto Vienergy” presentato a Rimini

30 Ottobre 2015
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Si chiama “Progetto Vienergy” e prevede l’utilizzo dei sottoprodotti vitivinicoli come materie prime per l’energia verde.

I risultati di questo progetto, voluto dall’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio, in collaborazione con Legacoop Sicilia e l’Enea, Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo economico sostenibile, saranno presentati il 4 novembre 2015 ad Ecomondo di Rimini durante il convegno “Innovazione e ricerca per l’agricoltura verde: Collaborare per cooperare”.

Tecnici e ricercatori dei diversi istituti illustreranno un progetto innovativo per la maggiore sostenibilità del sistema di produzione del vino. Verranno illustrati gli impatti ambientali, collegati con la coltivazione del vigneto e col processo di vinificazione, per la produzione di una bottiglia di vino.

Verrà presentato un sistema innovativo, messo a punto e testato in Sicilia, che, a partire dalla captazione e dallo stoccaggio della CO2 proveniente dalla fermentazione dei mosti, attraverso un processo chimico di conversione della CO2 che fa uso di energia elettrica rinnovabile o low cost, porta alla produzione di metano da riutilizzare nei mezzi agricoli per la coltivazione delle vigne o per il trasporto.  Nel corso dell’incontro sarà presentato un prototipo di metanatore da 30 kilowatt.

L’idea di sviluppo circolare si evidenzierà tramite l’iniziativa, proposta per la prima volta in Sicilia e in Italia, di produzione di un metano di sintesi (CH4) ottenuto dalla combinazione di uno scarto, la CO2 di fermentazione dei mosti, con idrogeno ottenuto da fonti rinnovabili.

La produzione dell’idrogeno, può avvenire, infatti, tramite idrolisi dell’acqua, utilizzando energia elettrica da fonti rinnovabili (tipicamente fotovoltaica o minieolica) direttamente connesse all’impianto di metanazione o utilizzando energia marginale, low-cost, della rete elettrica nazionale, nel qual caso l’impianto di produzione dell’idrogeno, assumendo la funzione di accumulo regolabile di energia, avrebbe un evidente effetto stabilizzante e smart sulla rete elettrica stessa.

Tra i relatori, Giuseppe Gullo della Lega Coop, il direttore dell’Irvo, Lucio Monte, l’enologo Mario Ragusa e i ricercatori Enea Andrea Capriccioli e Francesco Cappello. Coordinerà gli interventi Antonello Pezzini del Comitato Economico e Sociale Europeo mentre le conclusioni sono affidate a Biagio Bergesio Responsabile Energia sostenibile e rinnovabili di Legacoop Agroalimentare.

C.d.G.