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La ricerca

Dall’Università di Oxford l’ultima ricerca sui benefici del vegetarianesimo

26 Febbraio 2013
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In tempi in cui si guarda con sospetto la carne pubblichiamo una riflessione sui benefici del vegetarianesimo scritta da Franco Giacosa nel suo blog www.nutrizionenaturale.org dove scrive di alimentazione promuovendo i  principi del naturale e del sostenibile.

Il post di Giacosa non è un tentativo di convertire gli onnivori. L’enologo commenta l’ultima ricerca sui vantaggi per la salute garantiti da questo regime alimentare, condotta dall'Università di Oxford, proprio nel Paese in cui è esploso lo scandalo delle lasagne Findus contenenti tracce di carne di cavallo. Lo studio comprova una credenza nota a tutti: la riduzione del rischio di malattie cardiovascolari in coloro che seguono questo tipo di dieta. 

Ecco cosa scrive Giacosa
  
La maggior parte delle persone che si convertono al vegetarismo lo fanno per motivi di salute. Altri sono vegetariani per motivi etici, religiosi, morali, igienici o ambientali.
 
Lo stile di vita vegetariano è associato al ridotto rischio di molte malattie croniche, tra cui le malattie cardiache, molti tipi di cancro, diabete, ipertensione e obesità. Non solo la maggior parte dei vegetariani mangiano più sano di chi mangia carne, ma tendono anche ad evitare l'abuso di alcool, caffeina e tabacco e a svolgere regolarmente attività fisica. Chiaramente, uno stile di vita che comprende queste buone abitudini è uno stile che aiuta a controllare il peso corporeo, assicura il massimo benessere e allontana molte patologie.
 
Secondo un nuovo studio dell’Università di Oxford Il rischio di ospedalizzazione o di morte per malattie cardiache è quasi di un terzo inferiore nei vegetariani rispetto alle persone che mangiano carne e pesce.
 
Lo studio ha coinvolto circa 45.000 Inglesi e Scozzesi, di cui circa un terzo erano vegetariani.
 
E’ raro trovare una così grande percentuale di vegetariani come in questo gruppo oggetto di studio e ciò ha consentito un confronto più preciso del rischio di patologie cardiovascolari tra vegetariani e non-vegetariani.
 
I partecipanti sono stati reclutati nel 1990, e tutti loro, quando hanno aderito, hanno fornito informazioni sulla loro salute e sul loro stile di vita. Circa 20.000 dei volontari sono stati sottoposti a controlli della pressione sanguigna e dei livelli di colesterolo, e il periodo di osservazione (follow-up) è continuato fino al 2009.
 
Durante il follow-up, la patologia cardiaca è stata identificata in più di 1.200 persone, delle quali 169 decedute a causa della patologia stessa. I ricercatori hanno scoperto che il rischio di sviluppare malattie cardiache dei vegetariani era del 32% più basso rispetto a coloro che mangiavano pesce e carne.
 
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