Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 180 del 26/08/2010

L’ANALISI Ristoranti, crisi di clienti

31 Agosto 2010
ristoranti ristoranti

L’ANALISI

E le sagre registrano il boom di presenze:  visitatori aumentati del 28 per cento secondo una stima dell’Adoc. “Merito della forza del made in Italy nel settore enogastronomico”

Ristoranti,
crisi di clienti

Boom ad agosto delle sagre paesane incentrate sulle specialità gastronomiche. Secondo un’indagine dell’Adoc, infatti, rispetto allo scorso anno è difatti cresciuto in media del 28% il numero dei visitatori, sia italiani che stranieri, grazie anche all’accessibilità economica del menu.

«L’estate 2010 -dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – ha registrato un vero e proprio boom delle sagre di paese, i visitatori, sia italiani che turisti, sono aumentati in media del 28% grazie a due fattori chiave».

Secondo Pileri, uno dei fattori di crescita delle sagre e dei partecipanti è dovuto alla «possibilità di degustare specialità gastronomiche locali Made in Italy e la convenienza dei prezzi, dato che un menu completo costa in media 10 euro a persona». Dall’indagine dell’Associazione, inoltre, emerge che solo ad agosto si sono svolte circa 600 sagre, tra le Regioni che segnano il maggiore incremento di visite troviamo il Lazio (+36% di presenze), la Toscana (+34%), il Piemonte (+33%) e la Puglia (+31%). Anche pub e pizzerie vivono un ottimo momento, i locali spesso sono pieni e la spesa a persona difficilmente arriva a superare i 15 euro. Calo drastico, al contrario, per la ristorazione classica.

Nei luoghi di villeggiatura la clientela ad agosto, aggiunge l’Associazione per la Difesa e Orientamento Consumatori, è diminuita del 25%, nelle città d’arte del 12%. Ma, nonostante i vistosi cali, i prezzi sul menu registrano un aumento medio dell’8% su base annua. Basti pensare che per il solo pranzo di ferragosto un menu di carne è costato il 6% in più del 2009, uno di pesce il 4% in più. La gente vuole divertirsi e mangiare bene ma non ha soldi per stare dietro ai rincari dei ristoranti. «In calo – sottolinea Pileri – anche la clientela dei fast-food, con un ribasso delle presenze intorno al 5%, tanto che molti locali stanno chiudendo, mentre crescono della stessa percentuale i clienti degli autogrill, sia autostradali che quelli situati nelle strade statali».

C.d.G.