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Ancora forte la Francia in Cina e i magnati investono negli estate a conduzione biodinamica

22 Aprile 2014
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Il vino francese sempre più forte in Cina.

L’Australia e altri paesi emergenti come il Sud Africa avanzano con il vento in poppa. Mentre, per l’Italia e la Spagna la conquista del mercato più ambito procede ancora a macchia di leopardo ed è  timida nonostante gli sforzi di marketing e di comunicazione profusi in questi ultimi tempi. Questo è lo scenario attuale che ha dipinto, in una dichiarazione fatta al Macau Business Daily,  Filipe Cunha Santos, a capo della camera di commercio Portoghese a Macao e presidente di Wine Society, gruppo che riunisce 200 esperti di vino impegnati nella promozione del vino e che ha lanciato la kermesse Wine&Dine Festival, la cui seconda edizione si è tenuta a Macao lo scorso fine marzo.

Anche Santos conferma il forte appeal che esercita la Borgogna. I nuovi consumatori guardano sempre di più alla regione francese che sta prendendo il sopravvento su Bordeaux e anche in questa parte della Cina cresce l’interesse per il buon cibo e il vino. Il festival ha registrato quest’anno 20mila visitatori in tre giorni. “La competenza di coloro che sono orientati al food&wine è aumentata. L’attenzione è rivolta alla qualità adesso – ha precisato Santos -. E ci sono sempre più esperti di vino attratti principalmente dalla Francia”. Macao rappresenta uno dei poli del business più forti e sta richiamando molte istituzioni governative straniere. Oltre ad essere una delle più importanti piazze per l’industria tecnologica e ingegneristica, Macao comincia ad essere  un importante punto di riferimento per il mercato agroalimentare, conferma Santos, oltre Kong Kong e Shanghai.

Il vino nel Paese della Grande Muraglia starebbe cambiando anche la sua connotazione in termini di investimento. Non  più visto come una capitalizzazione a breve termine, e sempre più importatori decidono di investire direttamente nella vigna. E proprio l’Australia sarebbe la nuova frontiera su cui i wine business player stanno scommettendo. Una rotta ben diversa rispetto alla blasonata Francia dove comunque gli Chateau finiti sotto il controllo di magnati cinesi e ricchi investitori è salito nel 2013 a 70.  L’attenzione è sempre più rivolta agli estate del nuovo mondo del vino che osservano il protocollo della sostenibilità, del biologico e anche del biodinamico. La testimonianza di questa tendenza in una intervista fatta all’enologo di Gemtree, Mike Brown e pubblicata su Jing Daily. La tenuta si trova nella regione McLaren Vale, dal 2008 in regime biodinamico, ed è stata acquistata dal multimilionario Yuangang Song  per 30 milioni di dollari.