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Vini e territori

Faro e Mamertino: “Così le due Doc daranno la spinta decisiva alla Sicilia per emergere”

17 Settembre 2016
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(Vigneti nella Doc Faro)

Walter Speller è una delle “penne” di punta del sito di Jancis Robinson, la giornalista britannica tra gli esperti di vino più influenti al mondo. Speller ha scritto un articolo di elogio e apprezzamento delle piccole Doc Faro e Mamertino. 

La Doc Faro si trova nella punta orientale più estrema della Sicilia, con una vista mozzafiato sulla Calabria e lo Stretto di Messina. La Doc Mamertino si estende a nord sulla costa del Mar Tirreno fino allo stretto di Messina e al Mar Ionio.

Le due realtà non producono molto, ma sono tra le zone siciliane più antiche in cui si producono vini. Alcune testimonianze parlano addirittura del VI secolo a.C. Faro era ormai a rischio di estinzione, “ma solo grazie alla caparbietà e alla volontà di tirare fuori da queste zone un vino quasi fosse un Romanée Conti, Salvatore Geraci è riuscito a produrre vini pregiati dopo il 1990, da vecchi vigneti su terrazzamenti abbandonati, salvando la piccola Doc”. A Mamertino, invece, la rinascita di questa zona si deve ad Alessio Planeta, che ha piantato viti su una scogliera ventosa così vicina al mare che le viti sono in costante lotta con il vento. Alessio Planeta – racconta Speller – si è concentrato sulle varietà autoctone, dando particolare rilievo al locale Nocera. Le regole ufficiali di produzione di Mamertino ancora favoriscono l'onnipresente Nero d'Avola, ma è il Nocera che dà alla Doc uno stile e un profilo molto definiti. Secondo Speller, insieme all’Etna e al Cerasuolo di Vittoria (unica Docg dell’Isola), Faro e Mamertino guadagneranno importanza perché aggiungono diversità e complessità all’immagine della Sicilia, dimostrando che non è tutto “sole in una bottiglia”, dice Speller.


(Walter Speller)

Faro ha solo 40 ettari di vigneti e solo 11 produttori che imbottigliano. I terroir, nonostante le piccole dimensioni del territorio, sono due, diversi e distinti: a sud, la Vallata di Santo Stefano, dove i terreni hanno un alto contenuto di argilla, e sono orientati a Scirocco, un vento caldo proveniente dal Sahara, che entra nella valle. La punta orientale, più elevata in quota rispetto alla Vallata di Santo Stefano, è più sabbiosa e il microclima qui è determinato dai venti provenienti dallo Stretto di Messina.


(Vigneti nella Doc Mamertino)

La zona di Mamertino, invece, con una produzione estremamente piccola, è un’area estremamente diversificata, in cui si alternano pianure costiere e zone montuose. Differenze che si sentono chiaramente nei vini, dove a farla da padrone è il Nero d’Avola (minimo 60 per cento). Per Speller, il Mamertino sta vivendo una rinascita ed anche gli stessi produttori ci credono, visto che quest'anno 11 produttori hanno presentato un vino Mamertino, dimostrando che la Doc ha cominciato ad essere sempre più rilevante. In un certo senso i vini non hanno uno stile preciso e chiaro come Faro, sono spesso troppo diversi tra loro. “Solo pochissimi produttori cercano di creare qualcosa di originale – dice Speller – Molti di loro hanno il Nero d’Avola come unica fonte di ispirazione”. Planeta, secondo Speller, sta emergendo “e molti dovrebbero cominciare a copiarlo – dice Speller – e il Mamertino ha un enorme potenziale”.

C.d.G.