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Birra della settimana

La Birra della Settimana – Bronzo di Tarì

19 Marzo 2017
Tari-Bronzo Tari-Bronzo

di Mauro Ricci

Si chiama Bronzo ed è una delle birre di punta del birrificio Tarì che ha conquistato al concorso Birra dell’anno, inserito all’interno di Beer Attraction che si è tenuto a Rimini, la medaglia d’oro nella categoria “Alte fermentazioni, basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone”.

Il birrificio Birra Tarì è situato a Modica ai piedi dei monti Iblei, nella splendida area delle città barocche della Sicilia orientale. La storia di Birra Tarì comincia con una passione, quel “virus”, come augura sempre Kuaska che lentamente ti prende e non ti lascia più. Fabio Blanco, architetto e Luca Modica, ingegnere sono i due soci e birrai di questa giovane realtà. Tutto comincia da un innamoramento. Luca Modica nel 2005 finita l’università e si trasferiva per lavoro a Pavia, dove incontra un collega che coltiva la passione per la birra producendola in un suo breewpub nel fine settimana. Luca si aggrega e l’aiuta e in poco tempo prende la “scimmia”, scopre le birre i modi e i perché della produzione e si appassiona a tutti i complessi procedimenti necessari per realizzare il prodotto. Si fa un’ampia esperienza della selezione delle materie prime e delle tecnologie a supporto della realizzazione del prodotto.


(Fabio Blanco e Luca Modica)

Latente si insinua anche l’idea non solo di fare la birra come passatempo, ma anche come attività lavorativa. Rientra a Modica ed incontra Fabio e lo mette a conoscenza della sua idea. L’amico ci mette poco a farsi prendere dal virus, aiutato anche dalla storia familiare che vanta l’antica arte di fare il vino. Siamo già nel periodo della crisi economico-finanziaria che ha colpito il nostro Paese, ma di fronte a un piano di lavoro ben congeniato, le banche aprono un credito e i due, nonostante le generali difficoltà economiche del Paese, partono per la loro avventura. I due amici però devono risolvere un primo problema: hanno una visione delle birre da realizzare un poco distante. Uno ama la fantasia delle alte fermentazioni, l’altro il rigore delle basse. Così decidono di partire con due birre con stili diversi: Luca stile inglese alta fermentazione, Fabio stile tedesco bassa fermentazione. E nascono le prime due birre: la Oro e la Bronzo. Con 1.400 litri di birra totale, adesso la questione è capire cosa farne. L’entusiasmo del produrre era stato tale che non si erano posti cosa fare del prodotto una volta realizzato. Fu necessaria una grande rincorsa per recuperare questo aspetto dell’impresa. Come gli stessi soci dicono non avevano pensato di fare una valutazione del mercato ed attrezzarsi per la vendita. La distribuzione quindi fu avviata riempiendo di birra una vecchia Fiat Punto e cercando acquirenti fra pub, ristoranti e locali vari. Fu con piacevole sorpresa che le birre non solo furono apprezzate, ma anche acquistate. Oggi i due soci dicono con fierezza: “Almeno adesso un furgone per le consegne ce lo abbiamo”.

Avviata l’attività, i due hanno affiancato il birrificio alle loro attività professionali di ingegneria e architettura. Il risultato è stato che intorno all’impresa Birra Tarì si sono creati nuovi posti di lavoro all’interno attinenti alla birra e all’esterno attinenti la professione dei soci. La produzione birraria si è sviluppata a partire dalle prime due birre (Oro e Bronzo) secondo due idee fondamentali: prodotti assolutamente precisi e corretti, ma con scelte secondo le sensibilità e le storie personali dei due soci, per trasferire nelle birre quanto più di significativo ed originale c’è nelle rispettive esperienze e personalità. E’ solo così che le realizzazioni di Birra Tarì possono essere definite siciliane, perché sono siciliane le esperienze trasfuse nel prodotto. Successivamente si sono inseriti nelle ricette prodotti locali, a caratterizzare con questi la sapienza progettuale nell’utilizzo di componenti accessori di varia natura, ma del territorio. Rimane costante la cura estrema nella scelta delle materie prime e del loro utilizzo.

Oggi le birre prodotte sono dieci, sono il frutto di incontri con l’ambiente, le materie prime, ma soprattutto con le persone. Lo scambio di esperienze, opinioni, anche storie personali, hanno fatto nascere in alcuni casi birre molto apprezzate dalla clientela. La Birra alla fava di cacao nata dall’incontro fra Franco Ruta di Antica Dolceria Bonajuto e Tarì; dal connubio di ingredienti e gusti particolari soso state realizzate birre uniche come la Qirat alla carruba o Trisca al frumento Russello, coriandolo zenzero e basilico ricetta di Corrado Assenza, maestro pasticcere del Caffè Sicilia di Noto. Un incontro con i Vivai Malvarosa ha fatto nascere Tarì Malvarosa con gli estratti della pianta, una collaborazione con la cantina Feudo Ramaddini ha reso possibile una birra al moscato.

Luca e Fabio hanno già avuto la soddisfazione di essere premiati come birra dell‘anno 2015 con una bianca con grano Russello (grano di antica tradizione siciliana). La caratteristica comune con la Bronzo (birra dell’anno 2017) è una meticolosa cura nella realizzazione, utilizzando con sapienza e accuratezza le componenti di base della birra. La Bronzo è una birra di ispirazione inglese in cui l’abilità del birraio e la personalità estrinsecata nella cura e nel rigore dell’esecuzione compaiono con evidenza. L’autore è Fabio Blanco: ”La Bronzo è una birra che definiamo “didattica”, lineare, senza aromatizzazioni e aggiunte  esterne. Questo ci espone maggiormente perché la realizzazione deve essere rigorosa e riconoscibile”.

La birra ha una schiuma di buona tessitura, grana fine quasi pannosa. Il colore è attraente, un bianco leggermente ambrato, ma luminoso, il colore della birra è brillante, ambra, dove il gioco dei malti usati (maris otter e caramello) dà un risultato molto piacevole alla vista. L’equilibrio ricercato da Fabio lo si avverte negli aromi dove sentori fini di caramello e biscotto si equilibrano e non danno stanchezza con i luppoli che compaiono con leggeri sentori di spezie. La bevuta è facile e piena, scorrevole, il dolce iniziale si fonde bene con il biscotto del “maris otter”, stemperati dai luppoli di amaro e aroma che chiudono con freschezza con una coda asciutta e persistente con una leggera evidenza del luppolo che permane a lungo. Il corpo leggero caratteristico del malto otter consente una piacevole permanenza in bocca e la frizzantezza si accompagna all’equilibrio generale. Il malto copre bene l’alcool e i valori di amaro discretamente alti non turbano la piacevolezza complessiva della birra, stemperandola il giusto. Si trova al prezzo di 5 euro per la versione da 33 cl e 9,50 per la versione da 75 cl.

Rubrica a cura di Mauro Ricci e Andrea Camaschella

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