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La curiosità

Nel presepe degli Chef c’è anche Sultano: “Re Magio o pastore? È un trionfo di stelle”

24 Dicembre 2014
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(Il presepe degli Chef – Foto CorteseWay)

“Ricetta” per preparare un presepe perfetto: prendete una capannina, mettete dentro il bue, l’asinello, San Giuseppe, la Madonna, una mangiatoia pronta ad accogliere Gesù Bambino. Fuori posizionate la stella, qualche pastorello i Tre Re Magi in lontananza e i migliori chef italiani.

No, non abbiamo sbagliato. È un presepe alternativo realizzato nella città dei presepi per eccellenza, Napoli, da Maurizio Cortese, food-writer e gastronomo napoletano. Che ha abbinato la sua passione per la cucina a quello per i presepi. Realizzando, per il secondo anno consecutivo, un presepe in cui ha posizionato i migliori 27 chef italiani. Lui si affretta a precisare: “Beh, diciamo che per forza di cose ne ho dovuto tenere fuori qualcuno – dice -,ma già dal prossimo anno rimedierò a qualche assenza pesante”.

Entrerà, infatti, a far parte del presepe Tra questi, il sicilianissimo Pino Cuttaia de La Madia.

“Si tratta di una cosa che è piaciuta a tanti chef – dice Maurizio Cortese -. Mettiamo in questa rappresentazione, il meglio dell’Italia in cucina. Certo, ha suscitato parecchie invidie, ma non possiamo  mettere proprio tutti in questo Presepe. Dobbiamo per forza di cose fare una cernita”:
Tra i “big” del Presepe, Ciccio Sultano, chef del ristorante “barocco” Duomo di Ragusa Ibla.

“Lo scorso anno mi ha fatto sorridere, quest’anno è stata una piacevole sorpresa”, dice Ciccio Sultano che non si sente né re Magio, né pastorello. “Sono uno chef tra gli chef, ed è un presepe pieno di stelle”.


(Lo chef Ciccio Sultano “presepizzato”)

Il Presepe, secondo l’antica tradizione partenopea, è stato interamente realizzato a mano da Marco Ferrigno, erede di una famiglia che, dal 1836, firma piccole e grandi opere d’arte in terracotta nella celebre strada dei presepi, via San Gregorio Armeno. È impressionante la cura dei dettagli e la somiglianza delle statuine. Che sono state incastonate in un’ambientazione tipicamente dei mercati italiani, con il banco della carne, quello dei formaggi, la vecchia osteria e la cucina, il banco del pesce.

Lo scorso anno il Presepe è stato trasportato in giro, ma quest’anno Cortese ha deciso di lasciarlo in un luogo privato: “Sarà a casa mia – ha detto – e solo pochi fortunati potranno ammirarlo”. A noi non resta che guardarlo in fotografia.

Ecco tutti gli chef rappresentati in questa edizione 2013: Massimo Bottura: lo chef de l’Osteria Francescana; Heinz Beck de La Pergola dell’Hotel Hilton, il tedesco più famoso in Italia; Niko Romito il giovane abruzzese patron del Ristorante Reale di Castel di Sangro; Davide Scabin chef patron del ristorante Combal.zero a Rivoli; Enrico Crippa, ultimo tre stelle Michelin nell’edizione 2013 con il suo Piazza Duomo di Alba; Gualtiero Marchesi, non poteva mancare uno dei padri della cucina italiana; Alfonso ed Ernesto Iaccarino, due generazioni di chef nella cucina del Don Alfonso 1890; Alfonso Caputo è un’altra testimonianza della Campania eccellente con la sua Taverna del Capitano di Marina del Cantone; Mauro Uliassi dell’omonimo ristorante di Senigallia; Carlo Cracco chef mediatico per antonomasia, giudice nella trasmissione Master chef e patron dell’omonimo ristorante di Milano, due stelle Michelin; Ciccio Sultano il siciliano di Ragusa nel suo Duomo è amatissimo per i dessert, è stato raffigurato con una cassata; Nadia Santini una delle due donne ad essere rappresentata nel presepe per il suo “Dal Pescatore”; Paolo Lopriore del Il Canto; Andrea Berton che a Milano ha aperto tre diversi ristoranti; Pier Giorgio Parini del Ristorante Il Povero Diavolo; Aimo Moroni dello storico milanese Il Luogo di Aimo e Nadia; Antonello Colonna, il portavoce della cucina romana con il suo Open Colonna al Palazzo delle Esposizioni; Gianfranco Vissani un microfono in una mano, ha dichiarato in tv di vergognarsi di cucinare il pomodoro suscitando indignazione in Iaccarino; Massimiliano Alajmo chef de Le Calandre; Fulvio Pierangelini fondatore del ristorante Il Gambero Rosso di San Vincenzo; Antonino Cannavacciuolo; Angelina Ceriello, è l’altra donna presente, è la regina delle cucine del ristorante E’ Curti di Sant’Anastasia (Na), fuori dalle rotte “stellate” ma nel cuore degli amanti della cucina tradizionale campana.
Giorgio Vaiana