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La curiosità

Si beve De Bartoli al premio Nobel

10 Ottobre 2012
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Si stanno rivelando in queste ore i nomi che riceveranno il Premio Nobel 2012.

Sono attimi di attesa, i pronostici sui favoriti  impazzano sulla rete già da giorni. Un appuntamento, quello dell'assegnazione dell'encomio più prestigioso al mondo, atteso da tutti. Anche dai produttori di vino che ogni anno sperano nell'inserimento di una propria etichetta nella carta dei vini curata per la tradizionale cena di gala celebrativa della premiazione e a cui prendono parte  le personalità neo elette che hanno dato il più alto contributo alla letteratura, alla scienza, all’economia e alla pace nel mondo. 

Non si sa ancora nulla sul menu ma si sa cosa delizierà i loro palati al momento del dessert. A tavola, gli uomini più colti, le menti più importanti pasteggeranno il Marsala Superiore Riserva invecchiato 10 anni di Marco De Bartoli. La notizia, data dall'importatore svedese pochi minuti fa, è stata accolta con piacere dai figli Renato, Sebio e Giuseppina, che a Marsala portano avanti la cantina fondata dal padre prematuramente scomparso. Fa gioire anche chi ama il vino e questa massima espressione dell’arte enologica, di territorio e di storia, da troppo tempo relegata ai margini della memoria dei consumatori, e che fa  fatica a portare da sola, sulle proprie spalle, il suo alto lignaggio. “Siamo contenti di questa scelta – dichiara Renato -. Ci inorgoglisce. Una piccola chance per il Marsala, selezionato per rappresentare l'Italia del vino in una occasione così prestigiosa”. 

Il riconoscimento appena dato al Marsala, come protagonista del momento del dessert, riporta alla luce i fasti di un pezzo di cultura enoica nazionale. Per una sera, il monumento enologico che vanta 200 anni di storia, che ha dato impulso all’imprenditoria del vino dei primi del Novecento, ritornerà, seppur per poche ore, al suo momento d’oro, a quando faceva il suo ingresso sulle tavole dell’alta società e riempiva calici di nobili e di personaggi facoltosi di mezza Europa. Un sipario, quello dei Nobel, meritato, segno che il re dei siciliani ancora è capace di fare sognare, di affascinare con i suoi racconti del territorio, veicolati da quel profilo aromatico che gli hanno valso l'ingresso nel mito.

C.d.G.