Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 22 del 16/08/2007

IL PIATTO DELL’ESTATE Pasta e pomodoro, il piatto dell’estate

16 Agosto 2007
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    IL PIATTO DELL'ESTATE

Un intramontabile classico della cucina italiana eletto dalla redazione di Cronache di Gusto. Vince ai punti col crudo di pesce. Per Ferragosto un numero speciale del nostro giornale con interviste a chef ed esperti. Da soli o in compagnia è il re dei mesi caldi dell’anno. Ma attenti alla materia prima: che sia alta qualità. E non manchi un po’ di amore nel prepararlo

spaghetti_hp.jpgPasta e pomodoro,
il piatto dell’estate

di Fabrizio Carrera

Un gioco di mezza estate, una provocazione, un modo per evidenziare le nostre radici alimentari. Anche Cronache di gusto ha la sua miss. Solo che al posto di belle ragazze abbiamo deciso di eleggere, nel nostro piccolo, il “piatto dell’estate 2007”. Noi di Cronache di gusto ci siamo consultati, ne abbiamo parlato, abbiamo cercato di interpretare il sentire comune, il modo di mangiare in estate, quello che a tavola diventa irrinunciabile nei mesi più caldi dell’anno, da soli o in compagnia, a casa o al ristorante.

Alla fine, in questa prima elezione, abbiamo premiato un piatto intramontabile, un classico della cucina italiana, anzi uno dei simboli del made in Italy nel mondo: la pasta col pomodoro. Spaghetti, fusilli, maccheroni, poco importa. Purché sia di qualità e cotta al punto giusto. E poi il pomodoro nelle sue infinite varietà (ciliegino, San Marzano, “siccagno”…)  e versioni: a pezzi, a mo’ di salsa, a mo’ di pesto (come racconta in questo numero del nostro giornale Pino Cuttaia, uno dei più bravi chef siciliani che abbiamo intervistato per l’occasione e ci rivela una ricetta strepitosa).   
spaghetti_al_pomodoro.jpgPerché la pasta col pomodoro “piatto dell’estate 2007”? Perché davvero è difficile che ci sia qualcuno che ci rinunci: alzi la mano chi non lo mangia almeno una volta in questo periodo. Certo, parliamo di un piatto prevalentemente casalingo, che difficilmente si chiede in un ristorante. Ma anche per questo lo abbiamo voluto premiare: il nostro desiderio è che anche l’alta ristorazione si accorga di quanto sia importante proporre talvolta un piatto semplicissimo che allo stesso tempo può risultare buonissimo. Uno chef può cercare la pasta di altissima qualità, non dovrebbe accontentarsi di un pomodoro qualsiasi, dovrebbe cercare un basilico profumatissimo e aggiungere dell’olio extravergine eccellente di cui noi italiani siamo produttori ancora poco consapevoli. E il gioco è fatto.
Solo un altro piatto ha insidiato in questo 2007 il primato della pasta col pomodoro: il crudo di pesce. Mangiare gamberoni, calamari, polpi, dentici e altri tipi di pesce così come ce li offre il mare, è molto di moda, è sinonimo di freschezza e di qualità, ci riconcilia nel nostro rapporto col mare, è leggero, ipocalorico. Insomma tutti buoni motivi per proiettarlo verso l’alto della classifica. Tuttavia la pasta col pomodoro ha avuto la meglio. Sarà anche perché mette insieme storia e cultura. Uno studioso come Massimo Montanari, per esempio, ci ricorda che questo piatto simbolo del made in Italy è uno straordinario incrocio di culture diverse: la pasta secca importata dagli arabi in Sicilia intorno all’anno Mille, il pomodoro giunto in Europa dalle Americhe grazie a Cristoforo Colombo che ha trovato nella nostra penisola il luogo ideale per affermarsi. Come non ricordare dunque tutto ciò.
E così il numero di Ferragosto di Cronache di gusto è un numero speciale dedicato interamente a questo piatto dell’estate: troverete qui l’intervista allo chef, a una produttrice di pasta, a un produttore di pomodoro, a un produttore di basilico, a un esperto di olio. Senza trascurare la curiosità con Nino Frassica il comico siciliano che ci racconta il suo rapporto con gli spaghetti e il pomodoro.
Chi scrive, in onore di questa proclamazione, ha deciso di mangiare con gli amici nel giorno di ferragosto un piatto di pasta (corta) col pomodoro. Ho anche aggiunto qualche melenzana ma rigorosamente senza formaggio. Io lo amo così.  Un piatto succulento. Spero che anche voi in queste poche settimane che ci separano dall’autunno farete altrettanto. Ne vale la pena. Ma purché facciate attenzione. Senza materia prima di qualità e la passione un piatto, anche il più semplice del mondo, non sarà mai buono.