LA PROVOCAZIONE
Come ogni anno anche in questo 2010 si parlerà di raccolti tra l’ottimo e l’eccellente. Con giudizi frettolosi e superficiali che non tengono conto dei tanti terroir. La verità, insomma, è un’altra
Vendemmia 2010,
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di Fabrizio Carrera
È solo questione di pochi giorni, qualche settimana ancora. E c’è già chi è pronto. In varie zone d’Italia parte la vendemmia, edizione 2010. In Sicilia poi, con le varietà più precoci, tipo Chardonnay, è davvero questione di ore. E come ogni anno è già partita la valanga di notizie e annunci fatte di previsioni sul raccolto, sull’andamento climatico, fini disquisizioni sulle varie zone della penisola. Ma il bello deve ancora venire.
Perché tra qualche settimana produttori, consorzi, organismi professionali, insomma buona parte del mondo del vino istituzionale e non, comincerà a dare i voti alle vendemmie del 2010 e ad inondare le email dei giornalisti e degli enofili di vari comunicati stampa tanto numerosi quanto inutili. C’è da giurarci: anche quest’anno le vendemmie oscilleranno tra l’ottimo e l’eccellente a dispetto di tutti i problemi a cui i vigneti sono esposti, soprattutto quei fenomeni meteorologici che stanno anche alla base del fascino del vino. Provate a farci caso. Tra qualche settimana sentirete o leggerete di «vendemmia a quattro stelle», uva eccellente», «meno quantità ma più qualità», «un’annata memorabile», «un’uva in perfette condizioni di salute nonostante il caldo». Se non, nei casi più esagerati, il ricorso a termini ancora più ridondanti dove l’eccellente e l’ottimo sono sempre il filo conduttore. Mai che qualcuno ammetta pubblicamente che la vendemmia è andata così così, che ha piovuto troppo, che l’umidità ha giocato un brutto scherzo. Insomma, un po’ di verità.
Senza pensare che alcuni giudizi non tengono conto della vastità dei territori. Per esempio negli anni passati abbiamo assistito a valutazioni del tipo: «In Sicilia vendemmia ottima». Ma come si fa a dare un giudizio del genere? La Sicilia è così grande che da un territorio all’altro ci sono differenze dal punto di vista climatico come quelle che passano tra il giorno e la notte. Come si fa a giudicare un territorio così vasto che va dalle assolate colline trapanesi fino all’Etna dal clima continentale? Davvero si può pensare che basti un giudizio così frettoloso e superficiale? Tutto questo, riteniamo, non faccia bene al mondo del vino. E a quello dei suoi seguaci. Che vorrebbe invece poche e sincere notizie. Tutto questo mentre ci prepariamo a subire un’invasione di notizie dove la vendemmia 2010 sarà «la migliore degli ultimi anni». Come ogni anno.