Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 200 del 13/01/2011

IL PRODOTTO Arance rosse, poche ma buone

13 Gennaio 2011
arance arance

IL PRODOTTO

La produzione in calo del 30 per cento rispetto allo scorso anno per colpa dell’escursione termica. I produttori: “Le temperature basse a novembre si sono poi rialzate bloccando la maturazione”. Il consorzio: ma la qualità è ottima

Arance rosse, poche ma buone

La qualità è buona, ma non la quantità. Per l’arancia rossa di Sicilia Igp, che si produce in alcuni comuni di Catania, Enna e Siracusa, quest’anno si registra una contrazione nella produzione di circa il 30 per cento. Il motivo?

Climatico, come spiegano i produttori.
Michele Riggio, dell’azienda agricola Riggio Arance con sede a Francofonte (nel Siracusano), parla di un’annata non eccellente soprattutto dal punto di vista quantitativo. Infatti, spiega, l’agrume è di piccolo calibro perchè il freddo insolito di questo novembre ha anticipato la maturazione che poi si è bloccata con il rialzarsi delle temperature. Riggio garantisce comunque il solito standard di gusto, in quanto adesso le arance stanno cominciando a pigmentare.
Francesca Maraviglia, produttrice della piana di Catania, conferma: “L’annata é partita a rilento, solitamente a Natale si abbandona il navellino (arancia bionda), ma quest’anno a causa della crisi non si sono consumate tutte le arance”. E aggiunge: “Il mercato è saturo di arance bionde d’importazione dall’Egitto e dalla Spagna ma adesso che si sono abbassate le temperature partiamo con l’arancia rossa, che abbiamo solo in Sicilia”. L’agrume, infatti, grazie al freddo comincia a pigmentare ed a raggiungere il giusto grado zuccherino.
Sull’annata arriva anche la conferma del consorzio dell’Arancia rossa: “Da parte dei produttori – dicono – si avverte un’elevata pressione concorrenziale per i prezzi di vendita sul mercato, derivante da un’abbondante produzione di arance di altri paesi del bacino mediterraneo. Tuttavia il prodotto arancia rossa di Sicilia Igp, fa rilevare quotazioni superiori del 20/30 per cento rispetto a quelle non certificate, con interessanti prospettive di posizionamento rispetto al resto degli agrumi indifferenziati”. Ma quest’anno c’è un calo della produzione che “fa rilevare una contrazione di circa il 30 % rispetto alla precedente annata. Tuttavia, nonostante il mese di ritardo dovuto ad una ritardata escursione termica e alle deboli nevicate sull’Etna, si sperimenta da oggi in poi una qualità buona ed una buona pigmentazione”.

Grazia Maria Rugolo