L’ASSOCIAZIONE
L’associazione Strada del Vino dell’Etna nella bufera. Alcuni soci hanno proposto l’azzeramento del consiglio. Bocciato il bilancio nell’ultima assemblea. Il presidente Benanti: “Aperti al dialogo”
Strada a ostacoli
L’associazione Strada del vino dell’Etna nella bufera. Polemiche, proposte per bocciare il bilancio e parole grosse. Durante l’assemblea dello scorso 12 luglio alcuni soci presenti hanno verbalmente dissentito sull’operato dell’attuale consiglio (presidente Giuseppe Benanti e Maurizio Ninfa direttore) proponendone addirittura un azzeramento. L’accusa è quella di sentirsi poco rappresentati sul piano organizzativo con l’aggravante di una mancanza di operatività rispetto alle potenzialità del territorio.
Il primo sentore di queste divergenze si è manifestato durante la votazione del bilancio presentato all’ultima assemblea, che è stato bocciato dai soci presenti e che verrà ridiscusso il prossimo 6 agosto. Tra i dissidenti alcuni rappresentanti di comuni che ricadono nella Doc e che si sono fatti portavoce di un malessere interno all’associazione. Giuseppe Benanti, attuale presidente delle Strade del vino Etna Doc ha precisato di voler ridiscutere quanto contestato auspicando un chiarimento. Le problematiche, secondo la sua ricostruzione dei fatti, sarebbero imputabili alle divergenze tra le forze politiche di alcuni soci, in particolare tra gli enti locali, Provincia di Catania e comuni del territorio. “Siamo aperti al dialogo purché sia accompagnato da un accordo tra le parti contrastanti. Bisogna fare uno sforzo nell’interesse comune perché sciogliere le strade del vino della nostra Doc non giova a nessuno”.
A ciò si aggiunge una polemica riguardo alla validità della stessa votazione che risulterebbe nulla poiché molti soci votanti all’ultima assemblea (26 su 76 complessivi) sarebbero morosi, non avrebbero pagato la quota annuale di adesione e dunque, non avrebbero diritto di voto. “La votazione si rifarà alla prossima assemblea poiché durante il riconteggio dei voti ci siamo accorti di un’anomalia relativa al pagamento di alcune quote, condizione indispensabile per regolamento ”, ha spiegato Benanti.
Sembra però rigido l’atteggiamento della Provincia di Catania, che è a tutti gli effetti socia dell’associazione e che durante l’ultima assemblea è stata rappresentata dal delegato Manuela Panke: “Abbiamo notato una certa diffidenza di alcuni soci nei confronti dell’operato dell’attuale consiglio. Le strade del vino devono tornare ad essere lo strumento per cui sono nate – ha spiegato la Panke – malgrado le richieste di una nuova gestione, siamo fiduciosi che la vicenda possa risolversi, nell’interesse di tutti coloro che lavorano in questo territorio”.
Laura Di Trapani