Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 165 del 13/05/2010

IL CONGRESSO Se è di montagna è sostenibile

13 Maggio 2010
viticoltura-montana viticoltura-montana

IL CONGRESSO

A Castiglione di Sicilia il terzo appuntamento sulla viticoltura d’alta quota. Esponenti delle maggiori organizzazioni europee e ricercatori e tecnici provenienti da tutto il mondo riuniti in una tavola rotonda

Se è di montagna
è sostenibile

Castiglione di Sicilia capitale della viticoltura di montagna. Al via, infatti, il terzo congresso internazionale sulla viticoltura di montagna e in forte pendenza promosso dal Cervim e organizzato dalla Provincia Regionale di Catania con il supporto dell’Istituto Regionale della Vite e del Vino. Una tre giorni che, dal 12 al 14 maggio, vedrà riunirsi viticultori, enologi, ed esponenti delle maggiori organizzazioni europee in ambito vitivinicolo.

Una fitta sessione di lavori, ben 80, congressi e seminari per confrontarsi sul ruolo della viticoltura di montagna, dal punto di vista economico, sociale, culturale. Appuntamento a cui non ha voluto mancare il mondo della scienza. A sedersi alla tavola rotonda infatti saranno anche ricercatori e tecnici provenienti da 11 paesi, tra i quali Austria, Spagna, Romania, Brasile, Portogallo, Francia, Stati Uniti, Ungheria, Germania, Croazia e Italia. Tema portante di questo appuntamento è la sostenibilità. Questo tipo cultura, definita eroica per le condizioni estreme in cui viene portata avanti, sembra infatti possedere oggi le carte migliori non solo per difendere il territorio ma anche per valorizzarlo. Come dichiara il presidente del Cervim Francois Stevenin alla vigilia del congresso: “La coltura della vite  ha permesso la gestione di territori estremamente importanti per il controllo dell’orografia, che oggi rischiano di venire abbandonati a causa della difficoltà nella loro gestione. I territori interessati da coltivazioni viticole svolgono un ruolo di controllo contro l’erosione, il controllo delle acque, il mantenimento della biodiversità, il diffondersi degli incendi e consentono redditi economici scongiurando il pericolo di abbandono dei territori interessati”. Ben lungi dall’essere anacronistico il vino di montagna sarebbe anche pronto per scendere nell’arena della competitività ma necessario è il sostegno dal fronte istituzionale. Altro tema portante dell’appuntamento internazionale e al centro della giornata del 14, con la tavola rotonda organizzata dalla Provincia Reginale di Catania e dal Cervim.

Manuela Laiacona