Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 52 del 13/03/2008

LA CURIOSITÀ Ecco il linguaggio di… vino

12 Marzo 2008
madonia_alessandro.jpg madonia_alessandro.jpg

    LA CURIOSITÀ

madonia_alessandro.jpgUn gruppo di studenti della facoltà di Lettere di Palermo, guidato da un giovane ricercatore, sta analizzando il mondo dell’enologia nelle sue forme espressive. E viene fuori che…

Ecco il linguaggio
di… vino

Linguaggio di… vino, si potrebbe dire. Perché di vino oggi si parla sempre più e perché il suo lessico racchiude in sè una buona dose di divinità (infondo Bacco lo era), tanto da essere diventato oggetto di studio.

Il mondo dell'enologia ha le sue espressioni, i suoi vocaboli, i suoi tecnicismi. Molti arrivano dalla lingua francese e sono ormai di uso comune anche nel nostro italiano. Si pensi a termini come bouquet, brut, caveau, cru, sommelier.
Oggi, dunque, forse perché il vino va sempre più di moda, le sue parole stanno conquistando il nostro vocabolario. Parole ormai così diffuse da essere entrate a far parte del cosiddetto linguaggio comune, in particolare le parole francesi. Da un paio d'anni un gruppo di studenti della facoltà di Lettere di Palermo, guidato da un giovane ricercatore, sta analizzando il mondo dell'enologia nelle sue forme espressive, in sintesi nel suo linguaggio. Uno studio nuovo, che si fonda sulla comparazione tra il linguaggio specialistico francese e quello italiano. Tanti gli obiettivi, come spiega il “padre” della ricerca, Alessandro Madonia, ricercatore confermato di Linguistica francese, nella facoltà di Lettere e Filosofia: “Uno degli obiettivi è l'elaborazione di un dizionario bilingue dell’enologia e un volume di ricerca sul linguaggio dell’enologia come linguaggio specialistico”.
Alessandro Madonia, 34 anni, alle spalle ha già un dottorato di ricerca tra l'Università di Palermo e la Scuola Normale Superiore di Parigi e varie collaborazioni scientifiche. “Lo studio sul francese dell'enologia è nato da una mia idea – racconta Madonia – e si sviluppa nell’ambito più generale dei miei studi sul linguaggio scientifico e sulla divulgazione. A questi interessi di natura teorica si affianca l’esigenza di offrire agli studenti del corso di laurea in Lingue degli strumenti culturali idonei al loro inserimento nel mercato del lavoro. La traduzione specialistica è uno di questi strumenti”. La ricerca sul linguaggio enologico che Madonia sta conducendo con quattro laureandi, è in corso e andrà avanti ancora per un paio d’anni.
“Innanzitutto, dal punto di vista teorico, sto studiando le caratteristiche che consentono di considerare il linguaggio enologico un linguaggio specialistico, inoltre vogliamo offrire agli studenti una buona opportunità d’inserimento professionale (traduzione specialistica per le aziende vinicole che auspichino una diffusione internazionale del proprio prodotto, import-export con la Francia)”.
Dalla ricerca emerge già qualcosa? “Per esempio che il rapporto lingua comune–linguaggi specialistici è un rapporto osmotico, nel senso che avviene uno scambio continuo tra i due serbatoi linguistici. Si pensi per esempio al francese dell’enologia che ha fornito al linguaggio enologico italiano molte parole”.

Gaetano La Mantia