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Taormina Gourmet 2022

I grandi vini a Taormina Gourmet 2022: un viaggio tra Tempranillo all’Albariño

23 Ottobre 2022
ph Vincenzo Ganci - Migi Press ph Vincenzo Ganci - Migi Press

di Marco Sciarrini

Dal Tempranillo all’Albariño e tanto altro.

Viaggio tra i grandi vini spagnoli, è il titolo della prestigiosa masterclass proposta e condotta dal Master of Wine Pedro Ballesteros insieme a Titti Casiello di Cronache di Gusto. Teatro dell’evento la sala Belvedere dell’Hotel Villa Diodoro a Taormina. Il viaggio ha consentito al folto pubblico presente di degustare i vini del panorama Iberico e conoscere al contempo i suoi territori molto influenzati dalle catene montuose del centro della Spagna secondo territorio europeo come media di altitudine europea, seconda solo alla Svizzera. La degustazione ha visto i seguenti vini:

Visol – Mestres 2014 dosaggio zero
Cava è un vino alla portata di ogni tasca, 250 milioni di bottiglie prodotte. In particolare, nella zona di Barcellona. In Spagna l’acidità è minore rispetto all’Italia per questo motivo è necessario un maggiore invecchiamento. Questo è un piccolo produttore non molto conosciuto. I primi documenti di Mestres come négociant di vino risalgono al 1312 e conservano ancora documenti datati 1567. Mestres lavora le uve tradizionali del suo terroir: Xarel-lo, Parellada e Macabeu. 74 sono gli ettari di vigneto, situato a 200 metri sul livello del mare, alcuni dei vigneti più antichi della zona. La zona di produzione è, Penedes, Cava DO. Le uve utilizzate sono 35% Macabeu, 40% Xarel.lo e 25% Parellada, con viti ad alberello di oltre 50 anni. Il terreno è calcareo, leggermente sabbioso e argilloso. Fermentazione in barriques di castagno da 225 lt. Lasciato in botte sui lieviti per 6 mesi. Rifermentazione in bottiglia con sughero naturale., ed affinamento di oltre 5 anni in bottiglia sui propri lieviti. Zucchero residuo inferiore a 3 g/l. Colore giallo dorato tenue con riflessi verdi al naso fruttato e agrumato, mela, pera, nocciola e fiori bianchi secchi, note di brioche, note tostate, aromi balsamici al palato strutturato, fresco, lunghezza persistente sulle note olfattive.

Grans Muralles – Familia Torres 2017
Grande progetto di Torres di recupero delle varietà autoctone della catalogna, è il primo esempio di un progetto di passione iniziato nei primi anni ottanta per recuperare varietà catalane ancestrali cadute nell’oblio. Le varietà Garró e Querol sono veri e propri tesori enologici, insieme a Cariñena, Garnacha e Monastrell, incarnano lo spirito di questo vino unico. Importante anche l’influenza dei singolari terreni ardesiati e granitici del vigneto. Il risultato finale è un vino sublime, equilibrato, dall’identità inconfondibile, che richiama alla mente una ancestrale autentica, austera e antica. Carattere mediterraneo tannino molto presente.

Quinta Apolonia Castilla Y León, Belondrade 2018
Vino che viene da un altopiano Castilla y León a 700/800 metri sul livello del mare. 100% Verdejo che ha una capacità di invecchiamento molto alta. La zona di produzione è Rueda. La vendemmia è manuale, la vinificazione avviene con un terzo del vino che viene fermentato in botte in rovere e due terzi in vasche di acciaio inox e in vasche di cemento, L’affinamento: parzialmente invecchiato in rovere. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, al naso eleganti note fruttate di frutta bianca, erba appena tagliata, agrumi, tiglio, frutta secca, finocchio, pane tostato e fieno fresco, al palato vino con una buona struttura, fresco e fruttato, mostra una notevole acidità, su note erbacee ed agrumate, con cenni di spezie. Finale lungo e delicatamente amarognolo.

Albariño de Fefiñanes – Bodegas del Palacio de Fefiñanes 2021
Siamo al nord della Spagna nella Regione della Galizia, con tanta pioggia con 1000 mm di pioggia l’anno. Clima non troppo freddo e non troppo caldo. Topografia molto complessa con molte diversità. La particolarità di allevamento sono le pergole molto alte anche per effetto della tanta pioggia. Riprendendo la tradizione secolare della vinificazione nel Palacio de Fefiñanes, Enrique Mayer, gioielliere, produttore di jet e designer di Santiago de Compostela, disegnò l’etichetta nel 1928. Poco dopo, nel 1929, è stato premiato al 1929 Fiera Internazionale di Barcellona un pioniere. Denominazione di origine Rias Baixas, Vitigno 100% Albariño con area di produzione a Cambados caratterizzato da piccole proprietà. Fermentazione in serbatoi di acciaio inox. Colore giallo paglierino molto brillante con riflessi verdognoli, al naso intenso fruttato di mela golden e fiori bianchi, al palato bella e vivace acidità e un bel corpo e lunghezza, nonostante sia giovine risulta già armonioso.

Barón de Chirel – Marqués de Riscal 2017
L’Azienda Barón de Chirel Reserva è un classico e moderno allo stesso tempo è la fotografia dell’identità e tradizione e della modernità della Rioja. Prima annata di Barón de Chirel è nel 1986, è stata una risposta al crescente interesse per i Rioja di alta qualità. Marqués de Riscal ha avuto sempre affinità con i metodi di vinificazione di Bordeaux. Proprio per garantire la qualità. Infatti, molto importante è stata la collaborazione del Marqués de Riscal con un consulente di nome Professor Guy Guimberteau, successore di Émile Peynaud, che nella sua formazione enologica a Bordeaux aveva anche Francisco Hurtado de Amézaga come studente. Nel 1997, si è unito anche Paul Pontallier, direttore generale di uno dei cinque premier cru di Bordeaux, Château Margaux. Ha creato una nuova era della Rioja, è stato un pioniere e precursore. Colore rosso limpido e luminoso con unghia granata, grande intensità aromatica sensazioni di ciliegia e, frutti neri mirtilli, ribes nero, cassis, susine, ciliegie, sentori di viola, note speziate, al palato sorso pieno bella struttura con tannino vivace ma fine, lungo e persistente, elegante con bella acidità sulle note olfattive.

Alión – Vega Sicilia 2018
Di proprietà della famiglia Álvarez, si trova nella Ribiera del Duero, circa 130 ettari divisi in tre grandi blocchi di cui uno, di 70 ettari, ubicato all’interno della proprietà di Vega Sicilia, 30 ettari a Padilla de Duero dove è la cantina, l’ultimo di 30 ettari, si trova nel paese di Pesquera de Duero. Differenti i suoli alcuni caratterizzati da elementi di origine fluviale, altri con maggior presenza di sabbia ed altri ancora più ciotolosi. Il nome della bodega ha origine da Alión, nella regione di León, dove è nato il capostipite della famiglia Álvarez. La prima annata prodotta e commercializzata dalla Bodega Alión è stata il 1993. La produzione Alión è focalizzata con il Tempranillo. I vigneti sono vicini al fiume Duero con pendii della collina si incontrano con la pianura alluvionale, la parte superficiale del terreno è costituita da depositi fini colluviali e da frammenti di calcare, mentre la parte più profonda è caratterizzata da abbondante ghiaia di quarzo in un sostrato sabbioso. I vigneti Vega Sicilia hanno un sesto d’impianto di 3 x 1,5 m, per un totale di 2.222 piante per ettaro con una resa media da 1 a 1,5 kg di uva per pianta. La fermentazione avviene in tini di legno a temperatura controllata ed infine l’affinamento tra i 12 ei 14 mesi, a seconda delle caratteristiche dell’annata, in barriques nuove di rovere francese bordolese. Il vino, una volta tolto dai fusti di rovere, rimane per almeno 15 mesi in bottiglia. È un vino complesso, carnoso, intenso, moderno, ricco, armonioso.

Antique Amontillado – Rey Fernando de Castilla s.a.
Bodegas Rey Fernando de Castilla deve il suo nome al re Fernando de Castilla “El Santo”, che conquistò buona parte dell’Andalusia nel XIII secolo. Fa parte della serie Antique di Bodegas Rey Fernando de Castilla caratterizzati dall’essere provenienti da solera individuali, bottiglia di vetro trasparente che ne svela il colore. Proveniente dalla zona di Jerez de la Frontera è fatto con uve Palomino. Primo affinamento di 5 anni in cui viene sottoposto ai tradizionali processi ossidativi. Gli anni di invecchiamento massimo in botte sono 20 per uno sherry Amontillado dalla grande classe ed equilibrio. Color ambrato con riflessi di dorati, al naso è complessi, pungente ed aromatico, con una nota di mandorla, In bocca ritorna il gusto mandorlato, accompagnato da un buon corpo, al contempo dolce e amaro.

ALCUNE FOTO (Vincenzo Ganci, Migi Press)