Nero D’Avola 70% e Frappato.
Demostene era un avvocato, politico e grande oratore dell’antica Atene. Demostene, molti secoli dopo, è una famiglia del ragusano che ha sempre che fare con le leggi e la giurisprudenza in quanto molti suoi componenti sono stati avvocati e notai. Ma non si sono limitati alle scartoffie e dal 1882 producevano vino da 10 ettari di campagne. Da notaio a notaio si arriva al 1982 quando questa azienda familiare che oltre al vino produceva olio si trasforma in qualcosa di più razionale e commerciale.
Nasce così Avide e per prima cosa si decide di abbandonare il vecchio palmento all’antica che era a Chiaramonte Gulfi. Se ne realizza uno nuovo a Comiso, una volta non lontano dal centro abitato che oggi l’ha inglobato, si acquistano nuovi terreni e si razionalizza la produzione estirpando i vecchi vigneti con molto Trebbiano e se ne impiantano nuovi a controspalliera. L’ultima Demostene è Maria Stella ed ormai grande spazio hanno i figli, specialmente Marco Calcaterra, laurea in agraria e specializzazione in enologia, che se ne occupa a tempo pieno ricoprendo anche la carica di amministratore delegato.
Oggi quindi si hanno 25 ettari a Chiaramonte, 30 a Vittoria, 25 ad Acate: Nero d’Avola, Frappato, Insolia e poco Cabernet Sauvignon. Dieci etichette di cui dal millesimo 2008 anche 2 spumanti metodo classico da uve di Frappato. Il nocciolo duro è chiaramente costituito dal Cerasuolo di Vittoria, unico DOCG siculo. I vigneti sono condotti con la lotta integrata, studiando scientificamente cosa succede e prendendo le decisioni meno invasive possibili, a cominciare dalle concimazioni a base di misti organici e sovescio di leguminose.
La produzione per ora è limitata a 230.000 bottiglie, ma è suscettibile di incremento in quanto una parte delle uve sono attualmente vendute. Il mercato è principalmente siciliano e giapponese. Il Cerasuolo di Vittoria, di cui si ha notizia dai primi anni del 1600, è diventato DOC nel 1973 e DOCG nel 2005. Anche se i terreni più vocati sono nel Ragusano, può essere ricavato anche dai comuni limitrofi delle province di Caltanissetta e Catania. E’ formato dal 50 al 70% di Nero d’Avola e dal resto di Frappato. Il Classico prevede un ulteriore affinamento di almeno 9 mesi.
Il Barocco costituisce il vino di punta della cantina, ricavato dalle vigne più vecchie, alcune ad alberello. I terreni sono prevalentemente sabbiosi e ricchi di ferro. La vendemmia avviene tra la fine di settembre e i primi di ottobre, rigorosamente a mano. La vinificazione inizia separatamente con una macerazione di 12 giorni a temperature più alte per il Nero d’Avola e di 7 giorni per il Frappato. Fermentazione con lieviti selezionati e per qualche mese in acciaio. Dopo i travasi il vino assemblato va in barriques usate dove affina per 36 mesi a cui segue una filtrazione tangenziale e il riposo in bottiglia per almeno un altro anno. L’ultima annata in commercio è il 2007 che andremo a degustare.
Nel calice il colore è rosso rubino tendente al granato con sfumature viola. Al naso, a bicchiere ancora fermo, il lungo invecchiamento lo rende cupo, fitto, riservato ma con l’aria si apre con toni caldi e fruttati. Ecco allora cuoio, frutta rossa con prevalenza di ciliegia in confettura, prugna, liquirizia, spezie, cioccolato. E’ intenso, ricco, elegante pur con qualche sentore animale che lo arricchisce. Al palato si presenta con una vena acida e leggermente tannico, colpisce la sua vellutata morbidezza che si allarga in una bocca calda, ricca di struttura e in un finale quasi fruttato, lungo e piacevolmente amarognolo. Vino di grande equilibrio che diventa ancora più morbido accompagnandolo al cibo.
Noi lo consigliamo abbinato a penne alla bolognese, cotoletta, salsiccia alla griglia, ragusano di media stagionatura. In enoteca a 25 euro.
AVIDE Az. Vitivinicola |
Recensioni Rubrica a cura di Salvo Giusino |