Siddùra si trova a Luogosanto, piccolo centro dell’entroterra della Gallura, subregione della Sardegna che occupa la parte nord-orientale dell’Isola. L’azienda nasce nel 2008 per volontà della famiglia tedesca Gottesdiener, tuttora proprietaria. Il nome, che coincide con quello della località in cui sorge la tenuta e in gallurese significa “sella”, richiama la forma delle colline che modellano quest’area.
La zona si distingue per suoli ricchi di sabbie di natura granitica, per la presenza di boschi e fitta macchia mediterranea e per un clima generalmente caldo, mitigato però dalla brezza marina che arriva dalla costa. I vigneti si estendono per 42 ettari all’interno di una proprietà che supera i 200 ettari. Oltre al Vermentino, il vitigno più importante della Gallura, sono coltivati Moscato, Cannonau, Carignano, Sangiovese e Cabernet Sauvignon.
La filosofia aziendale punta alla massima qualità nel segno del territorio, concetto riassunto nello slogan “Sardegna in purezza”, una frase diretta, semplice ma carica di significato. Si raccoglie l’eredità di una viticoltura antica e si lavora per comprendere appieno le peculiarità dei luoghi, avvalendosi di ogni risorsa disponibile: dalla sensibilità umana alle tecnologie più aggiornate.
Grande attenzione è riservata alla sostenibilità ambientale, perseguita su diversi fronti: risparmio idrico attraverso una distribuzione razionale basata sull’effettivo fabbisogno delle piante; studio del microclima per interpretare le necessità delle viti ed evitare l’impiego di fitofarmaci; autosufficienza energetica garantita dai pannelli fotovoltaici installati sul tetto della cantina; utilizzo di bottiglie dal peso massimo di 550 grammi, prodotte con vetro riciclato.
Elemento centrale del progetto vitivinicolo è il lavoro di un team che si avvale delle competenze di professionisti come l’enologo Dino Dini, allievo di Giacomo Tachis, l’agronomo Luca Vitaletti e il direttore generale Mattia Piludu. La produzione complessiva si aggira intorno alle 250 mila bottiglie l’anno, suddivise tra le 11 etichette di una gamma che comprende tre diversi Vermentino di Gallura Docg, alcuni rossi, un rosato, uno spumante e un vino dolce.
Abbiamo degustato l’annata 2024 del Vermentino di Gallura Docg Superiore Maìa, un bianco capace di mettere d’accordo palati differenti, come confermano i numerosi premi ottenuti negli ultimi anni nelle guide e nei concorsi enologici. È stato il primo vino di Siddùra e, dal 2011, anno della sua nascita, rappresenta uno dei simboli dell’azienda, sia per la continuità qualitativa sia per il forte legame con il territorio.
Le uve, Vermentino in purezza accuratamente selezionato, provengono da vigneti situati nella tenuta a 300 metri di altitudine, su suoli sabbiosi da disfacimento granitico con presenza di ciottoli. Il sistema di allevamento scelto è il cordone speronato, con una densità d’impianto di 5.600 ceppi per ettaro, mentre le rese si attestano intorno ai 65 quintali per ettaro.
La vinificazione inizia con la diraspatura, seguita da 2-3 giorni di macerazione a 2 °C in serbatoi di acciaio inox, fase utile per l’estrazione dei precursori aromatici presenti nelle bucce. Dopo la pressatura, il mosto fermenta per 20 giorni a temperatura controllata di 15-16 °C. Sia questa fase sia l’affinamento avvengono in parte in acciaio e in parte in tini troncoconici di rovere. L’imbottigliamento è stato effettuato nell’estate del 2025.
Nel calice il Maìa 2024 appare di colore giallo paglierino carico. È fine e variegato all’olfatto, con sentori di pesca, albicocca, melone giallo e fiori bianchi tra cui spicca la zagara, accompagnati da delicate note agrumate che richiamano il lime e da un tenue tocco di zucchero a velo. Un profilo di chiara impronta mediterranea che qui si esprime con un timbro fresco e nitido.
Il sorso mostra buona acidità e un attacco agile, per poi acquisire pienezza, consistenza e una certa rotondità, fino a chiudere con una lunga scia sapida in cui convivono frutta matura e freschezza floreale. Un Vermentino di Gallura ben costruito, capace di coniugare ricchezza aromatica, struttura e slancio, regalando un assaggio intenso e di piacevolezza non scontata. Si abbina a antipasti e primi della cucina di mare, in particolare con molluschi e crostacei, secondi di pesce, piatti a base di ortaggi della tradizione mediterranea oppure, più semplicemente, alla ricotta fresca: non deluderà.
Tappo: Diam
Gradazione alcolica: 13,5%
Temperatura di servizio: 10-12 °C
Bicchiere consigliato: calice a tulipano di media grandezza
Quando berlo: da ora al 2030
Numero di bottiglie prodotte: 25.000
Prezzo in enoteca: 24 euro
Siddùra
Località Siddura
07020 Luogosanto (SS)
Tel. +39 079 6573027
info@siddura.com
www.siddura.com
Rubrica a cura di Salvo Giusino