Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Il prodotto

Finocchietto, ginestra, arancia: i profumi e i sapori dell’Etna entrano nella mixology

08 Febbraio 2019
volcano_1 volcano_1


(Alessandro Malfitana, Flavio Giamporcaro, Stefano Lo Giudice, Gianpaolo Russo, Diego Pollicina)

di Costanza Gravina, Palermo

Il gin siciliano nato alle pendici dell’Etna fa il suo ingresso nel mondo della mixology. 

A raccontare gli usi del Volcano gin nell’arte del miscelare, in una interessante masterclass che si è tenuta al Mazzini 30 taverna di Palermo, i due brand ambassador, Flavio Giamporcaro per la Sicilia occidentale e Gianpaolo Russo per la Sicilia orientale, scelti dai tre soci catanesi, Alessandro Malfitana, Diego Pollicina e Stefano Lo Giudice, per presentare il loro prodotto in alcune città italiane e a Londra come ultima tappa. L’entusiasmo di tre giovani imprenditori, il desiderio di racchiudere in un distillato la sensazione di benessere che si respira in un pomeriggio di primavera passeggiando tra le sciare etnee, una bottiglia che già da sè esprime un forte legame con il territorio e la voglia di raccontarlo in giro, è così che nasce il primo gin siciliano a chilometro zero. 

Un carattere distintivo racchiuso in cinque botaniche utilizzate fresche e non essiccate, rispettando i differenti tempi di macerazione tramite una macerazione a freddo, ognuna delle quali dà un contributo ben definito al prodotto finale. Sessantasette prove prima di trovare il giusto equilibrio tra le botaniche e più di due anni di studio. Tutta la ricchezza minerale e la potenza di un suolo dinamico come quello dell’Etna in grado di fornire botaniche autoctone con caratteristiche uniche. Un distillato studiato e strutturato con le stesse cure con le quali si realizza un grande vino. Volcano si racconta pienamente nelle sue cinque botaniche: il ginepro, botanica di riferimento del gin, cresce spontaneamente sull’Etna tra le colate laviche a diverse altitudini differenziandosi, grazie al carattere minerale del terreno in cui cresce, dalle specie del resto d’Italia; il finocchietto selvatico con le sue note erbacee e balsamiche; la ginestra, botanica protagonista col suo carattere floreale, con la sua dolcezza aromatica al naso, un po’ più amara al palato; l’arancia amara col suo contributo di acidità e freschezza ed infine la nocciola, che con la sua struttura e corposità stempera le note floreali, erbacee e amare delle alte botaniche e dà equilibrio e rotondità.  

L’obiettivo era quello di creare un prodotto che prima di tutto “si esprimesse da sé”, che potesse essere bevuto anche da solo, ad esempio a fine pasto, sfruttandone le proprietà digestive del finocchietto e del ginepro ma anche un distillato facilmente adattabile alla miscelazione, raccontano i tre imprenditori. Ma qual è il valore aggiuntivo che Volcano conferisce a un cocktail? Sicuramente la presenza del gin Volcano conferisce un carattere molto personale ed identificativo al drink partendo dal naso, grazie all’inebriante profumo floreale della ginestra che predispone positivamente al cocktail e costituisce uno dei punti di forza del distillato siciliano, per continuare poi con la scala di sapori che si apre gradualmente al palato. Da qui l’idea, ancora in fase di realizzazione, di piccole boccette da nebulizzare su piatti e cocktail pronti, un vero e proprio elisir al profumo di Volcano.

Un gin che si presta alla creazione di cocktail innovativi, ma che si adatta anche alle ricette di cocktail vecchio stampo inclusi i grandi classici, come potrebbe essere un Negroni, dove sorprendentemente le botaniche di Volcano non si perdono ma rimangono persistenti pur incontrando quelle degli altri due componenti base, vermut e bitter, spiega il brand ambassador Gianpaolo.


(Il gin tonic)

Nella cocktail list creata dai due bartender per valorizzare le botaniche etnee presenti nel distillato siciliano ovviamente non poteva mancare un gin tonic dell’Etna, Volcano and Tonic dove il gin è accompagnato ad una tonica appositamente neutra e non troppo gasata, che esalta le botaniche del distillato senza coprirne i sapori, il drink è ultimato con scorza di limone e foglie di maggiorana fresca.


(Trinacria)

La Trinacria di Flavio Giamporcaro, bartender di Mazzini30 di Palermo, spumeggiante omaggio alle terre siciliane è un cocktail sour a base di Volcano, liquore al finocchietto selvatico, succo di limone e pompelmo rosa, oleo saccharum al mix di agrumi e gocce di grapefruit bitter. Fresco ma intenso, erbaceo ed equilibrato, morbido al palato, servito in coppetta.

Bitter Sweet Simphony di Gianpaolo Russo, bartender della Vecchia Dogana di Catania, è un twist, una variazione del Negroni che pur mantenendo il  caratteristico sapore amarostico del celebre e centenario cocktail gli dà una veste nuova, profumata, in un gioco di dolce e di amaro; a base di Volcano, vermut siciliano, bitter rosso dell’Etna, succo di pompelmo rosa, gocce di bitter al chinotto, essenza di zagara nebulizzata. Il cocktail è servito in tumbler basso accompagnato da iceball, palla di ghiaccio.