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La novità

I vini d’Abruzzo fanno “rete” per il mercato: nasce la nuova linea Ferzo

26 Aprile 2016
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(La nuova linea Ferzo)

di Michele Pizzillo

I numeri sono importati: 3.000 soci che coltivano 6.000 ettari di vigneti, un terzo della superficie abruzzese destinata a vigna e quasi tutti ubicati in provincia di Chieti, che conferiscono le uve a 9 cantine sociali.

Dal milione di ettolitri di vino conferiti da queste cantine, i tecnici di Codice Citra di Ortona ne selezionano solo una parte per immettere sui mercati italiani ed esteri qualcosa come 20 milioni di bottiglie l’anno. Però, si avvertiva la necessità di fare qualche passo avanti, nel senso di unire gli sforzi in uno solo sforzo per qualificare ancora di più il vino d’Abruzzo.
In che modo? Pare che la domanda, fra i dirigenti e soci di Codice Citra, la principale realtà vinicola d’Abruzzo, per molto tempo è sembrata una sorta di mantra prima di arrivare all’idea madre, cioè, creare una linea di vini destinata solo al canale horeca per raggruppare il meglio dell’enologia regionale riconosciuta a dop:Montepulciano d’Abruzzo, Cerasuolo d’Abruzzo, Cococciola Abruzzo Superiore, Pecorino Abruzzo Superiore e Passerina Abruzzo Superiore. Insomma, l’unione dei territori vitivinicoli abruzzesi più vocati rappresentata da una sola grande etichetta, Ferzo. Nome che richiama un pezzo di stoffa che cucito insieme ad altri pezzi forma una grande vela, per dare vita a un’unica grande etichetta che racchiude il meglio dei vitigni autoctoni della regione. E i dirigenti di Codice Citra hanno scelto questa metafora per raccontare quella che da oltre quarant’anni è la mission della grande struttura cooperativa di Ortona, ovvero di unire la produzione regionale per rappresentare al meglio l’Abruzzo del vino.


(Valentino Di Campli)

D’altronde i 3.000 viticoltori di Citra operano su un territorio molto vasto, che comprende quasi tutta la provincia di Chieti e si estende da Nord a Sud per circa 80-90 chilometri e verso l’entro-terra di 40 chilometri dal Mare Adriatico. Si tratta del principale valore aggiunto dell’azienda ortonese, perché offre la possibilità di sfruttare terroir e microclimi differenti tra loro, con peculiarità uniche che assicurano uve con caratteristiche chimiche e aromatiche diverse e di grande qualità. Il meglio di queste uve è utilizzato per la linea Ferzo, che comprende cinque referenze riservate esclusivamente all’horeca. Le 5 referenze sono Montepulciano d’Abruzzo dop, un vino morbido e armonioso, importante per struttura e intensità olfattiva e ideale in abbinamento con carni rossi e cacciagione; Cerasuolo d’Abruzzo dop, ottenuto dalla vinificazione in bianco delle uve di Montepulciano, presenta una freschezza che mette in risalto note di ciliegia e mandorla e grazie alla sua acidità è ottimo come vino a tutto pasto; la versatilità di abbinamento è la dote principale anche della Cococciola Abruzzo Superiore Dop, vino dal gusto delicato, armonico e sapido e dal profumo avvolgente; grazie al suo sapore pieno, la buona struttura e la lunga persistenza e un naso floreale, con note di acacia e sentori balsamici di salvia, il Pecorino Abruzzo Superiore Dop è invece il perfetto accompagnamento della cucina di mare, così come la Passerina Abruzzo Superiore Dop, un vino fresco e fragrante che al palato esalta la complessità delle affascinanti sensazioni olfattive tanto da renderlo sorprendente persistente.

“Il lancio della nuova linea Ferzo si inserisce nella strategia di valorizzazione dei nostri vitigni autoctonidiceValentino Di Campli, presidente di Codice Citra -. Riteniamo infatti che la promozione dei nostri vini Dop rappresenti la chiave per lo sviluppo della filiera vitivinicola regionale che ha tutte le qualità per competere al livello delle altre realtà enologiche italiane”.
E, infatti, nell’elenco dei vini che al Vinitaly hanno superato punteggi superiore a 90 centesimi, conquistando così l’ambito riconoscimento “5 Star Wines”, ci sono quattro abruzzesi: Palio Montepulciano d’Abruzzo dop 2013, con un punteggio di 91 centesimi, Laus Vitae Trebbiano d’Abruzzo doc 2011, Niro Passerina igp 2015 e Palio Pecorino igp 2015  con un punteggio di 90 centesimi.