Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Dove mangio

L’Osteria dei Folli tra tagli pregiati, frollature, e un pizzico di sana pazzia

21 Marzo 2019
osteria_dei_folli_5 osteria_dei_folli_5


(Pietro Caruana e Peppe Licata)

di Stefania Petrotta

La provincia di Agrigento è nota per la bellezza della sua costa. Da Porto Palo di Menfi a Licata, si susseguono per oltre 150 chilometri, luoghi incantevoli come la spiaggia di Eraclea Minoa o la riserva naturale orientata di “Torre Salsa”, fino a quel magnifico colpo d’occhio che è la Scala dei Turchi. 

Ed è proprio recandovi in quest’ultima che vi sarà capitato di vedere le indicazioni per Realmonte. Perché, diciamoci la verità, finora questo paese era noto solo per la bellezza della costa sottostante. O meglio fino a 3 anni fa, quando Pietro Caruana, realmontese di nascita ma palermitano di adozione e con un centro lingue avviato nel capoluogo, grande appassionato di cucina, decide di tornare al paese e di coinvolgere il giovane amico Peppe Licata, barman noto della movida agrigentina e pronto per trasferirsi per lavoro in Spagna, in un progetto visionario: aprire in una località di mare un’osteria in cui la protagonista assoluta fosse la carne. E per fare ciò e per formarsi, chiedono consulenza a Emanuele Cottone, noto macellaio palermitano già premiato col Best in Sicily nel 2015. Oggi l’Osteria dei Folli, così si chiama in onore della follia che li ha spinti a rivoluzionare le proprie vite e la ristorazione realmontese, è uno dei luoghi di ristorazione più noti della zona. Pochi piatti, semplici e coerenti, oltre ai numerosi tagli di carne tra cui scegliere, regolarmente forniti da Cottone. E se adesso anche gli altri locali della zona hanno iniziato a proporre carne, non sarà certo un caso.       

Il menù presenta diverse proposte, dagli antipasti ai dolci, e si basa su prodotti stagionali per lo più forniti dall’orto biologico di un amico che hanno interamente requisito per la propria cucina. Ci appropinquiamo al locale quindi con molta curiosità. Iniziamo col dire che i coperti sono 72, quindi non una piccola osteria ma comunque gestita in maniera professionale. In sala Peppe prende le comande, controlla che tutto proceda correttamente e, se avrete fortuna, a fine serata prenderà la chitarra e rispolvererà il suo passato da cantante folkloristico cantandovi pezzi come “Cu ti lu dissi” di Rosa Balistreri. In cucina, Pietro che minuziosamente verrà a consigliarvi sulla scelta della carne, la peserà davanti ai vostri occhi con tanto di cartellino con il prezzo in mostra in virtù della massima trasparenza e stabilirà con voi la cottura ideale. Lasciamo dunque fare a lui per la nostra cena.


(Antipasto – Osteria dei Folli)

Si inizia con un antipasto composto da tre assaggi (mica tanto): una battuta al coltello di suino nero dei Nebrodi al sentore di limone, una tartare di manzo con capperi e acciughe e un crostone con un pesto di pomodori secchi, capperi e olive cosparso di scaglie di Tuma persa. Tre pietanze diverse, tre sapori accattivanti. Impossibile scegliere.


(Zuppa – Osteria dei Folli)

Segue una zuppa di manzo. Carne morbida e saporita e ottimo equilibrio di spezie che rendono il piatto unico nel suo genere. Una sorta di goulash nostrano. 


(Bistecca – Osteria dei Folli)

Terminiamo con due bistecche (sì, due, lo abbiamo detto che sono folli) entrambe di bovino adulto siciliano, entrambe accompagnate da patate al forno che ricordano tanto quelle di casa, entrambe commoventi. La prima ha fatto 50 giorni di frollatura e l’animale cresce in libertà ma fa anche un po’ di stalla. La seconda ha fatto 110 giorni di frollatura e il bovino è cresciuto allo stato brado. Non riusciamo a finirle nonostante siano ottime e cotte alla perfezione ma quel che interessa a Caruana è mostrarci quanto la frollatura influisca sulla carne che mangiamo. “Quando ho iniziato a frequentare Emanuele – racconta Pietro – ero un appassionato che poco sapeva di razze, frollature e cotture. Ma la prima cosa che mi ha detto e che non scorderò mai è stata “Ricordati che la carne buona è dove ci sono allevatori piccoli che trattano gli animali con rispetto, poco importa la regione o la nazione da cui proviene”. Ecco perché per noi è fondamentale sapere da dove vengono tutte le materie prime che utilizziamo e come sono cresciute prima di arrivare a noi. Ed ecco perché ci teniamo a trasferire queste informazioni ai clienti. Ci siamo prefissati come obiettivo primario, infatti, quello di formare chi viene a mangiare da noi, non solo sulla carne e sulle frollature, ma su tutto quello che trattiamo e su come lo facciamo. E devo dire che finora abbiamo avuto un grande riscontro in questo senso”.

Motivo per cui ci sentiamo di consigliarvi una visita a Realmonte, oltre che per la Scala dei Turchi, anche per fare quest’esperienza golosa.

Osteria dei Folli
Piazza Umbero I, 27 – Realmonte (AG)
Tel. 0922 814185
Chiuso: i feriali a pranzo e il venerdì d’inverno, tutti i giorni a pranzo d’estate
Ferie: due settimane tra gennaio e febbraio
Carte di credito: tutte tranne Diners
Parcheggio: no