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Se i dolci diventano “Malatia”: e le lingue di suocera ripiene vanno “a ruba”

31 Gennaio 2018
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(Agata Calderone)

di Manuela Zanni, Termini Imerese (Pa)

A Termini Imerese, comune a trenta chilometri circa da Palermo e che fa parte del comprensorio madonita, sanno fare molto bene i dolci. Questo è ciò che chiunque giunto, casualmente o di proposito, da queste parti, penserà sicuramente appena varcata la soglia della pasticceria Malatia.

Non a caso Termini è nota, oltre che per le vicine rovine di Himera e per la presenza di numerose e interessanti chiese e ruderi di periodo romano e preistorico, anche per l'annuale festività del Carnevale termitano, uno dei più antichi di Sicilia e d'Italia. E si sa che a Carnevale di dolci se ne fa incetta. Ma alla pasticceria Malatia, il cui nome sembra richiamare tutti gli appassionati di dolci al punto da farne un chiodo fisso, ogni giorno sembra Carnevale. La pasticceria, aperta negli anni '60 da Francesco Malatia, oggi è gestita dal figlio Antonino e dalla moglie Barbara che insieme alla signora Agata, mamma di Antonino e vedova di Francesco, proseguono con passione l'attività del padre. 

Nonostante l'aspetto modesto della pasticceria, la cui sede non è mai mutata negli anni, una volta all'interno, le vetrine sono un vero inno alla gioia degli occhi oltre che del palato. Dalle cassate classiche e al forno ai cannoli, must della tradizione siciliana, alle cosiddette “sfoglie” meglio note come lingue di suocera ripiene, fiore all'occhiello della famiglia Malatia, passando per tetù, catalani e taralli, emblemi dei biscotti secchi da “inzuppo”, c'è davvero l'imbarazzo della scelta.


(Ninni Malatia)

“I nostri clienti arrivano da tutta la provincia di Palermo, e non solo, perchè dei nostri prodotti amano la freschezza e l'artigianalità – spiega orgoglioso Antonino, in arte Ninni – e noi li ripaghiamo lasciando invariata la nostra qualità nel tempo a cominciare dal tirare la sfoglia ancora a mano e preparando ancora artigianalmente le “scorze” dei cannoli che riempiamo, come le cassate, con ricotta freschissima delle Madonie”. Una volta tirata a mano, la sfoglia si trasforma in un dolce per cui, prima il padre Francesco e oggi Ninni, sono famosi a Termini Imerese ovvero le lingue di suocera ripiene. La farcitura delle sfoglie croccanti avviene rigorosamente al momento per mantenerne intatta la fragranza e valorizzare il contrasto con la morbida farcia che per tradizione è di “gelo di mellone”. In attesa che l'estate, insieme al sole e al mare, ci porti le angurie con cui preparare il “gelo”, tutto l'anno potrete scegliere il ripieno tra crema pasticcera, panna, ricotta o cioccolato. In questo modo, siamo certi, l'attesa sarà meno dura.

Pasticceria Malatia
Via Armando Diaz, 35 – Termini Imerese (PA)
Chiuso: martedì
Ferie: mai
Carte di credito: tutte
Parcheggio: no