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Se piccolo è bello (e buono): il nuovo corso della Forneria Messina di Monreale

02 Gennaio 2018
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(Domenico Polonia, Federica Galioto, Marco D'Amico, Lorena Messina, Gianmichele Messina, Piero Solazzo, Davide Renda e Giuseppe Madonia – ph Vincenzo Ganci)

Ci sono piccole realtà locali che però sanno muoversi nel panorama della cucina con chiare e determinate caratteristiche e una flessibilità di azione. 

Prendete la Forneria Messina. Siamo a San Martino delle Scale, una piccola frazione montana del comune di Monreale, in provincia di Palermo. A due passi c'è il Castellaccio, che si trova su Monte Caputo e che fu costruito nel dodicesimo secolo. Poco più avanti c'è l'Abbazia, un luogo incredibilmente pieno di fascino e storia, dove si produce la birra artigianale Hora Benedicta. Intorno ci sono ettari di bosco incontaminati e poco più in basso si vede svettare il Duomo di Monreale, la Conca d'Oro e tutta Palermo, dal golfo di Mondello fino alle Madonie e le Isole Eolie che si possono ammirare nei giorni più sereni. Questo era un luogo poco abitato. Vivevano qui soprattutto le persone più anziane che da queste parti c'erano nate. E la zona si popolava soprattutto d'estate da coloro che fuggivano dalla calura estiva e si rifugiavano nelle aree attrezzate all'interno dei boschi. Pian piano l'espansione demografica ha trasformato San Martino delle Scale in un luogo densamente popolato. Da qui l'intuizione di Gianmichele Messina che prima produceva solo prodotti da forno (lo fa ancora in una bottega interna al locale). Pane, sfincione, biscotti, erano diventati un must da queste parti.


(ph Vincenzo Ganci)

Gianmichele, però, decise che era venuto il momento di crescere. Allestì un locale alla buona. Iniziò con poco. Servendo soprattutto quello che sapeva fare meglio con le eccellenze del territorio: piatti rustici, poco elaborati, ma davvero buonissimi. Le cose andavano bene. E venne il momento di trasformare il locale in quello che è oggi: un luogo caldo e accogliente, arredato in maniera rustica ma non banale. E cambiare il menu: proporre una pizza fatta con ingredienti ricercati e dei piatti pensati per stupire gli ospiti con semplicità, ma gusto e bellezza. Proprio in questi giorni Gianmichele ha presentato il nuovo menu. Per quanto riguarda la pizza nuova selezione di farine per migliorare gli impasti avvalendosi dell’esperienza fatta all'interno della Nip, la nazionale italiana pizzaioli), che gli consente di portare a tavola un prodotto altamente digeribile, ideale per molte realizzazioni e che troverà un riscontro sempre più ampio. Tra quelle che vi suggeriamo, da provare la Foresta Nera con il prosciutto crudo della Foresta Nera dal suadente profumo affumicato, la cotto Capitelli con il prosciutto San Giovanni affumicato alla brace, dal gusto intenso ma mai stucchevole, e l'ultima nata la Lady Nip, pensata ed ideata dalla sorella di Gianmichele, Lorena Messina, anche lei docente della Nip, che ha creato una pizza in bianco con mozzarella, spinaci, funghi, pancetta croccante e grana grattugiato. 


(ph Vincenzo Ganci)

In cucina, Gianmichele ha due chef, Davide Renda e Giuseppe Madonia. Insieme hanno ideato un menu che fa risaltare i prodotti tipici delle zone, come alcune carni, i formaggi e le verdure. Da provare nel nuovo menu, le tagliatelle alla birra artigianale di San Martino, un connubio quasi perfetto tra i sentori amari della birra e i gusti sapidi del ragù preparato alla maniera antica. Ingresso nel menu anche per una speciale sezione dedicata al baccalà, servito a cubi fritto, oppure come carpaccio. Immancabili i panini con la porchetta che vengono preparati secondo una antica ricetta segreta e, se siete amanti del genere, provate la tagliata di scottona. 


(ph Vincenzo Ganci)

Proprio in questi giorni, il locale ha ampliato la selezione delle birre artigianali dal piglio sempre più profondo e dal sapore articolato (grazie alla collaborazione con importanti marchi come Bruton) e aumentato la corrispondenza tra produttori e consumatori con la presenza di Berlucchi, Kos, Baglio di Pianetto per quanto riguarda i vini. Insomma una cantina di tutto rispetto. Per quanto riguarda i dolci, qui sono fatti in casa: da provare il cannolo che viene servito alla maniera tradizionale, ma la ricotta è dolce al punto giusto. Buoni anche il parfait di mandorle o pistacchio e la panna cotta. La mise en place è semplice: domina il bianco aenza particolari fronzoli. Il servizio è molto attento e scrupoloso. I prezzi in linea con la qualità proposta. 

Forneria Messina
via Regione Siciliana, 100
San Martino delle Scale, Monreale (Pa)
Chiuso: martedì in inverno, mai d'estate
Ferie: Variabili in inverno
Parcheggio: no
Carte di credito: tutte