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Dove mangio

Sei (buonissimi) motivi per mangiare da Nangalarruni a Castelbuono

27 Giugno 2020
Peppe_Carollo_con_la_figlia_Francesca Peppe_Carollo_con_la_figlia_Francesca

È una trattoria senza fronzoli. Accogliente e dall’approccio moderno. Dove si mangiano piatti di sostanza ottenuti da una materia prima di valore. I golosi e curiosi che conoscono Peppe Carollo e la figlia Francesca sanno che andare a Castelbuono in provincia di Palermo da Nangalarruni non sbagliano.

È un locale dove il rispetto dello stagioni e del territorio non sono solo slogan inflazionati, ma una certezza. Poi c’è Castelbuono che da sempre rappresenta una tappa piacevole. Peppe Carollo ha aperto la strada, altri ristoratori si sono avvicendati scommettendo sulle proprie competenze e le proprie passioni. Fare una passeggiata nelle strade di questo piccolo centro madonita è sempre piacevole. L’aria è buona, c’è pulizia, la gente sembra non portarsi addosso quella tensione sul volto che è facile incontrare in molti altri paesi siciliani. Si respira l’aria dei centri di montagna anche se le alte Madonie sono a qualche chilometro di distanza. Ed in fondo anche il mare è a 15 minuti di auto. Finito il racconto di alcune delle virtù di Castelbuono, Nangalarruni è la sintesi golosa che mette d’accordo un po’ tutti. Il territorio è generoso. E Peppe Carollo, con l’aiuto recente della figlia Francesca, sa come trovare i fornitori giusti. Ci sono almeno sei (buonissimi) motivi per fare una tappa da Nangalarruni. Eccoli.

1) la cucina. E’ tradizionale, ma non mancano le incursioni innovative. C’è sostanza e la stagionalità è fuori discussione. I golosi sanno che non resteranno delusi. Nel ricco menu c’è tanta roba da scegliere.

2) gli ingredienti. Sono frutto del lavoro incessante di ricerca che da oltre venti anni Peppe conduce in Sicilia tra piccoli produttori di formaggi, di carne, di aromi. Di ortaggi. Di olio. E di tanto altro. Ma possiede anche un elenco personale di cercatori di funghi. Lui stesso è un grande esperto.


(Cartoccio di funghi di bosco con pecorino e aromi)

3) i funghi. Sono un altro dei buonissimi motivi per andare da Nangalarruni. Se siete appassionati del genere non resterete delusi. Si trovano molto spesso. Ma occhio al calendario. Porcini in autunno. Buonissimi. Anche basilischi in primavera (fungo endemico delle Madonie), funghi di ferla e quello che la natura offre. Noi stessi abbiamo trovato quelli di ferla proposti in tanti modi. Uno sballo.

4) il valore della semplicità. Attenti, semplice non vuol dire facile. Ce ne siamo accorti nella pasta con i tenerumi. Un piatto di estrema semplicità. Buonissima. C’era consistenza, sapore, leggerezza. Un siciliano che ama le cose buone non se lo lasci scappare se è la stagione giusta.


(Insalatina di funghi ferla con burratina locale)

5) il valore dell’accoglienza. Il locale ti predispone già al buon cibo. La tavola, la tovaglia, il calice giusto. I sorrisi, soprattutto. Che non devono mancare mai. Sono gratuiti. E fanno stare bene l’avventore.

6) il vino. Peppe Carollo è un bevitore di vaglia. E ha trasmesso, la sua passione per bianchi e rossi nel suo Nangalarruni. La scelta della sua carta è ampia e vi assicuriamo che tutti i vini proposti nel suo locale li ha bevuti e li conosce come le sue tasche. Tutto questo è una garanzia per il cliente. E se non bastasse Peppino, assieme al suo amico Giovanni Tarantino di Arrhais a Finale di Pollina (ce ne occuperemo), è il presidente dell’Uva, l’Unione Volontari Alcolizzati. Un gruppo di amici che quando beve, beve davvero. E che ha preso a mo’ di slogan una frase di Cicerone. “O bevi. O te ne vai”. What else?

F.C.

Nangalarruni
Via delle Confraternite, 5 – Castelbuono (Pa)
T. 0921 671228; 0921 671428
Chiuso: mercoledì
Ferie: variabili tra gennaio e febbraio
Carte di credito: tutte
Posteggio: no