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Cibi e vini sotto l'ombrellone

I piatti estivi del critico più querelato d’Italia

04 Settembre 2012
raspelli raspelli


Edoardo Raspelli

di Massimiliano Montes 

L'idea originale era quella di una chiacchierata sui cibi ed i vini da mangiare e bere sotto l'ombrellone, e cosa invece cambia con l'arrivo della perturbazione chiamata Poppea.

Ma un personaggio come Edoardo Raspelli non si lascia facilmente ingabbiare all'interno di limiti prestabiliti, così, con mia complice condiscendenza, ci siamo lasciati trasportare in un'amabile conversazione salottiera.

“Tanto per cominciare da quando sono stato costretto da un medico molto acido, che però aveva a cuore la mia salute, ad impiantare un bendaggio gastrico mangio molto meno” esordisce Edoardo. “Ne hanno tratto vantaggio gli aromi ed i profumi, che adesso percepisco più intensamente, oltre ovviamente alla mia linea” continua. “Quindi ti parlerò dei miei cibi preferiti, ma con una prospettiva psicologica leggermente diversa”.

Nato a Milano il 19 giugno 1949, Edoardo Raspelli è stato il creatore nel 1975 della rubrica di critica gastronomica “Il Faccino Nero” sul Corriere d' Informazione di Milano, una recensione corredata da una faccia nera disgustata sul peggior ristorante della settimana. Tali critiche gli costarono una crescente antipatia da parte di alcuni dei ristoratori recensiti, al punto che, a fine aprile 1979, Raspelli trovò una corona di fiori da morto sotto casa, con la scritta “Al nostro caro Edoardo”. Il 1 maggio 1979 rispose sulla prima pagina del Corriere d'Informazione: “Volevo ringraziare chi mi ha mandato la corona di fiori ma anche rassicurarlo: la sua cucina é sicuramente fetente ma non letale”.

“Ma tu lo sa che sono il critico più querelato d'Italia? – mi chiede Raspelli – fin'ora ho collezionato 25 querele, la maggior parte delle quali vinte!” Bisogna per la verità precisare che la vis polemica del buon Edoardo è ormai da tempo sopita, specialmente da quando conduce “La Mela Verde”, seguito programma televisivo di “agricoltura ambiente natura ed un pizzico di gastronomia”.

“Ma insomma, Edoardo, questi cibi e vini per l'estate me li vuoi dire?”, lo incalzo. “Da buon milanese mangio preferenzialmente pesce. Il vino è un immancabile compagno di viaggio tra i sapori della cucina e sono un impenitente amante dei bianchi”.

“Le variazioni meteorologiche modificano le tue scelte enogastronomiche?”, gli domando. “Se posso rimango sempre nell'ambito del pesce – sottolinea – Con il caldo preferisco i frutti di mare accompagnati da uno spumante, magari un Franciacorta. Quando rinfresca opto per piatti di pesce più elaborati, insieme ad un vino bianco strutturato siciliano”.