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Scenari

Usa, boom di Moscato di Alessandria. In Napa aumentano i prezzi dei vini, calo negli altri areali

12 Febbraio 2014
moscato moscato

In California si batte il record di produzione di Moscato di Alessandria.

Il dato lo ha diramato il California Department of Food and Agriculture in occasione del rilascio dell'annuale rapporto. Il vitigno è stato il più piantato nel 2013, in un solo anno la sua diffusione nel vigneto California è stata dell'ordine del 60%. E nella vendemmia appena passata si è raccolto il 7% in più rispetto al 2012. Un boom che si inserisce però in un periodo che vede crescere lentamente, o meglio stabilizzarsi, la vendita dei vini aromatici e dolci negli States. Qui il fatturato nel 2013 legato a questa tipologia è aumentato del 13 %, in termini di volume. Ma si tratta di una crescita ridotta rispetto a quella registrata nei due anni precedenti. Addirittura nel 2011 è stata poco più del 70%. Ad avere portato le aziende californiane a piantare il Moscato e a puntare su di esso è la richiesta che viene da oltreconfie. L'export starebbe ridisegnano lo scenario viticolo. 

Il raccolto record non riguarda però solo il Moscato,  in generale è stato così per tutte le varietà. Ed è stata trasversale anche la diminuzione dei prezzi, tranne nel salotto buono dell'enologia californiana, in Napa Valley. Se negli altri areali il calo è stato tra il 1 e il 5%, in Napa i prezzi sono schizzati in media del 4%. Il Cabernet ha toccato i 5.400 dollari a tonnellata. Carmenere , Lagrein , Malbec e Marsanne i 4.000. Per lo Chardonnay, che rimane il vitigno principe dello Stato, il 16% dell'uva totale pressata, l'aumento del prezzo è stato del 2%. Per quanto riguarda il Pinot Grigio, che rimane forte sul mercato, si è registrata una diminuzione invece nella produzione e di contro una crescita delle vendite dell'8%. Lo Zifandel Made in Napa continua a piazzarsi con buone performance, arranca invece fuori da questo territorio dove nel 2013 ha subito un crollo dei prezzi del 9%. E' il terzo varietale più prodotto dopo Chardonnay e Cabernet. 

Alessandro Chiarelli