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Le birra da bere in quarantena? Ve le consiglia il publican/2: Mosaik

13 Aprile 2020
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di Andrea Camaschella

Continuo il mio amarcord sui pub o meglio, pregusto il momento in cui potrò tornare a frequentarli e riprendo un articolo che stavo scrivendo per raccontare di uno dei miei pub preferiti, in assoluto: il Mosaik di Catania.

Il Mosaik è un piccolo locale di Catania, in via Musumeci al civico 60, una zona defilata rispetto alla movida della città. Luci soffuse, ma non buio, arredamento informale accostato con gusto, memorabilia birraria senza esagerazione, atmosfera perfetta, intima, accogliente. E’ in tutto e per tutto un pub, con una giostra di clienti al bancone che si scambiano di posto, chiacchierano, si conoscono, quasi senza accorgersene il tutto è orchestrato da Dorothea Licandro e Fabio Bruno e, conoscendoli, sono convinto che sapranno tranquillamente gestire anche le “distanze sociali” imposte dai vari decreti che seguiranno alla “liberazione”. Definirlo pub, nella concezione inglese di public house e ben sapendo come sono i pub inglesi, è però a dir poco riduttivo.

Il Mosaik è un locale dedicato alla birra artigianale, locale, italiana, europea, attentissimo alla qualità dei fornitori prima, alla conservazione e al servizio poi, ma è figlio della cultura e dei tanti viaggi dei due soci, che si riflettono in ogni proposta, in ogni angolo. Il nome stesso, mosaico, indica il caleidoscopio di realtà che include, che fonde, come in un quadro d’autore, la cultura della Magna Grecia, quindi della Sicilia e del loro essere siciliani,sì ma figli del mondo, nel mondo, attenti a cogliere ogni sfumatura quando viaggiano, sia antropologica sia gastronomica. Loro lo definiscono, nell’insegna, Beer House and Tea Room, chiarendo meglio il concetto di cosa è davvero il Mosaik, ma ancora non basta: nel piccolo spazio del bancone sono in grado di preparare taglieri con prodotti ricercatissimi come prosciutti dei Nebrodi, formaggi siciliani introvabili e altre prelibatezze.

La birra è il collante delle chiacchiere e delle serate, ma ovunque c’è una “ciliegina sulla torta”, tutto trasuda qualità e ricerca. Nulla però viene fatto pesare ai clienti, quasi ignari di trovarsi in mezzo a tanto ben di dio. La scelta delle birre, fusto, bottiglie o lattina, riflette i rapporti consolidati in questi anni con birrifici sparsi per l’Europa, rapporti non solo commerciali ma di amicizia, nati da scambi di visite. Il Mosaik organizza spesso eventi per far crescere il grado di consapevolezza e di cultura degli avventori. E’ anche uno dei locali che fa tendenza, che guida le scelte di molti altri colleghi. L’entusiasmo di Dorothea, quando gira per gli stand di una fiera, tra i banchi di un evento o tra i tini di fermentazione di un birrificio è contagiosa. Al bancone è fantastico chiacchierare con lei di viaggi, libri, della Sicilia, farsi raccontare dei suoi trekking attraverso i Nebrodi e farsi consigliare da lei cosa fare a Catania e dintorni, che monumenti e mostre visitare, dove e cosa andare a mangiare e bere. La conosco da pochi anni e mi sembra di conoscerla da una vita.

Fabio si lascia andare un po’ di meno, si nasconde dietro la professionalità e le chiacchiere sono più su musica e birra, ma appena lo conosci meglio si lascia andare, svelando la sua anima passionale. E’ anche divertente scoprire le differenze nelle serate in cui non sono entrambi dietro al bancone, ma trovi l’una o l’altro nel locale. Questi sono alcuni dei motivi per cui adoro frequentare il Mosaik e la sua famiglia, sedermi al bancone, rilassarmi e lasciarmi coccolare in questo mosaico di emozioni. E per cui non vedo l’ora di tornarci. E, ovviamente, è il motivo per il quale lo consiglio, fortemente, a chiunque. Chi vive a Catania, può approfittare delle loro consegne direttamente a casa, basta dare un occhio alla loro pagina Facebook per sapere come e cosa ordinare.

Per noi altri ho chiesto a Dorothea di consigliare 5 birre, rigorosamente siciliane, che berrebbe con me, al suo bancone. Il risultato dimostra la sua profonda conoscenza del movimento siciliano, ma soprattutto, dimostra la sua abilità di “publican” perché estrae dal cilindro le cinque etichette perfette, che berrei al pub: basso grado alcolico, semplici da bere, ma con un carattere unico ed evidente, ognuna delle quali ha un racconto che esce dal bicchiere, come se fosse un carillon che si carica mentre le versi.
Ve le propongo nell’ordine in cui le berrei io:

Alveria, Blonde Ale
(Blonde Ale, 4,4% Vol. Alc.)
Moderna e attuale versione di una Blonde Ale che vince con la sua freschezza, compagna ideale in qualsiasi momento della giornata, dissetante e ritemprante. Evidenzia, con la sua essenza semplice e pulita, la capacità tecnica e il lavoro certosino di Gabriele Siracusa.

Yblon, Saia
(Belgian Saison, 5,0% Vol. Alc.)
La Saia è tanto complessa e intrigante quanto facile da bere: il gusto personale, viaggi in Oriente, luppolo, spezie, farro, profonda conoscenza dei lieviti, tecnica e attenzione in produzione di Marco Gianino sono evidenti a ogni sorso. (Dorothea si allarga e consiglia anche la Tarocco, Saison più strutturata nata in collaborazione con il birrificio anglo-laziale Hill Top) 

Ingargiola, Acqua Pazza
(Gose, 3,5% Vol. Alc.)
A Dorothea ha ricordato, ad ogni sorso, i suoi viaggi a Lipsia, le bevute di Dollnitzer Ritterguts, E’ una vera Gose, salata, acidula e bilanciata, vincente nella sua estrema semplicità, dai profumi lievi, minerali e di crosta di pane. Come sempre il carattere di Sergio Ingargiola, timido e riservato nella vita di tutti i giorni, si svela nella birra.

Rock Brewery, La Carretta
(Alt, 5,2% Vol. Alc.)
Birra in pieno stile e ancora il tema del viaggio, nelle gasthaus dei birrifici di Dusseldorf è evidente ad ogni bicchiere (l’unità di misura di questa birra è direttamente il bicchiere, non il sorso). Birra semplice e facile quanto appagante da bere sulle note lievemente tostate.

Epica, Apollo
(Double American Ipa, 8% Vol. Alc.)
Come Apollo fa sorgere il sole e come il dio greco è complessa, sfaccettata, ambigua: la facilità con cui si beve inganna (dangerous drinkable direbbero i vecchi saggi inglesi), ogni elemento, dai profumi suadenti e intriganti al finale secco e piacevolmente amaro, la grande pulizia tecnica e visiva, sono coinvolgenti e nascondono magistralmente il grado alcolico.

E per andare, appena possibile, a berle da Dorothea e Fabio, Mosaik si trova a Catania in via Musumeci, 60. Il numero di telefono è 095 536923, il sito internet www.mosaikbeer.it

1 – Civico Maltato>