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Roy Paci racconta lo chef Giovanni Guarneri: “Testimone di un Sud mai stanco”

23 Giugno 2015
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(La prima di copertina del libro di Guarneri e Roy Paci)

È un libro autobiografico quello di Giovanni Guarneri, patron e chef del ristorante Don Camillo. Il suo “Cu mancia fa muddichi”, dopo la presentazione avvenuta qualche giorno fa a Siracusa, sarà presentato anche a Palermo, il 28 con un doppio appuntamento: alle 10,30 presso Villa Niscemi, mentre alle 19 al Nautoscopio. 

Guarneri, nel suo libro, racconta, fatti, eventi, episodi che hanno caratterizzato la sua vita dedicata da oltre 30 anni al mondo della cucina. Lui, che ascolta gli U2 ed è tifosissimo del Palermo, descrive anche la sua vita privata, fatta di amicizie sincere con uomini e donne del mondo dello spettacolo. Come quella con Roy Paci, il cantautore e trombettista di Augusta in provincia di Siracusa che gli ha scritto una prefazione che pubblichiamo di seguito

Giovanni è uno chef autentico, con una cucina connessa al territorio ma slegata dalla gastronomia di maniera, ed è una persona che è sempre riuscita a dare. Potrei adesso iniziare a elencare una sfilza di ricordi legati al suo entusiasmo, alla sua incredibile generosità, ma quello che più mi torna in mente quando ci penso è senza dubbio il piacere del tempo trascorso con lui. Molti sono stati i momenti nella vita durante i quali la mia musica ha avuto il privilegio di ‘fare il pieno’ dei suoi eccezionali manicaretti, plasmati dall’uso sapiente di mani terrigne e sguardi salmastri. Fra i suoi tanti capolavori culinari il “semolino con le vongole”, paragonabile per potenza al “cannone” della famigerata famiglia omonima di liutai – i Guarnieri di Cremona – violino imbracciato da Paganini. Tante le volte in cui ha aperto a orari anche improbabili la sua cucina agli amici e senza batter ciglio ha offerto quanto di più prezioso la sua creatività potesse mai generare. Giovanni è l’erede legittimo dei celebri monsù siciliani,  depositario dell'arte raffinata di chi sa bene utilizzare l'alchimia dei sapori e degli odori di quanto la madre terra e le stagioni possano offrire. Un vero signore dei fornelli, che riesce a dare ogni giorno un'impronta di originalità ed eleganza ad ogni piatto, accompagnato dal suo sorriso ancestrale, sincero, che non trasmette solo una espressione giocosa ma è un saluto, un visore dell’anima. Sono sicuro che in questo libro troverete proprio quel piacere del desco e della convivialità che ho assaporato, perché il racconto di Giovanni porta con sé molta vita vissuta, e per qualcuno potrebbe essere una ghiotta occasione per conoscere una persona mai scontata, mai banale, un tassello prezioso del territorio, territorio a cui lui è stato sempre molto legato. Sarà un piacere sfogliare queste pagine, scoprire cosa Giovanni vi ha riservato. 
È avvincente il proverbio che fa da titolo a questo libro, per i non autoctoni, “chi fa qualcosa inevitabilmente può commettere degli errori”, affascinante l'accostamento con il cibo che viene spontaneo, come se la vita fosse davvero qualcosa che si prende a morsi, e solo se l'hai veramente morsa intorno a te ci sarà qualche “muddica”. Questo credo sia un messaggio che risponde esattamente al ricordo che ho e che avrò sempre di Giovanni, legato molto al fare, comunque, a ogni costo, testardo e caparbio testimone di un sud mai stanco, sempre in continuo movimento, sempre in un continuo “manciari”.
Roy Paci
 
Titolo: Cu Mancia fa muddichi. Trent'anni al Don Camillo
Autore: Giovanni Guarneri
Editore: Sampognaro & Pupi
I edizione: giugno 2015
Pag.:152
Prezzo: 18 euro