Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 116 del 04/06/2009

IL CONVEGNO Sambuca punta sulla lumaca

04 Giugno 2009
lumache lumache

IL CONVEGNO

Nella cittadina dell’Agrigentino si è svolto il convegno “Babbaluci e vino”, nell’ambito di una partnership con un comune piemontese. “L’elicicoltura può diventare un traino per valorizzare le eccellenze del territorio”

Sambuca punta
sulla lumaca

“Se intrapreso con consapevolezza, l´allevamento delle lumache può diventare un business anche per gli imprenditori siciliani”. Lo ha detto Giovanni Avagnina, presidente dell´Isitituto nazionale di elicicoltura di Cherasco (Cuneo), nell´ambito del convegno “Babbaluci e vino” che si è tenuto nei giorni scorsi a Sambuca di Sicilia (Agrigento).

Il primo di una serie di incontri che amministrazioni, mondo della ricerca e imprese hanno programmato nell´ambito della partnership tra i due comuni.
“In Italia vengono importati i due terzi del fabbisogno – ha precisato Avagnina -. Pertanto non ci sono problemi di commercializzazione del prodotto e, siccome la Sicilia è un territorio vocato, riteniamo che si possa concorrere tramite la produzione di lumache ad uno sviluppo sostenibile”. Dello stesso avviso è stato Filippo Culcasi, che ha vinto il premio Lumaca d´oro 2008 per le capacità organizzative e promozionali messe in atto nella propria azienda “I piaceri di Elix”, nel Trapanese. “L´allevamento delle lumache richiede molta dedizione – ha spiegato l´imprenditore – ed un investimento iniziale non indifferente che, se tutto va bene, può essere recuperato in pochi anni, considerato che da circa un ettaro è possibile avere un reddito annuo di circa 30 mila euro”. Basti pensare che il prezzo al chilo delle lumache all´ingrosso è aumentato dalle 550 lire del 1975 ai 6,5 euro di quest´anno.
Un´opportunità anche secondo il sindaco di Sambuca, Martino Maggio. “Trovare soluzioni integrative all´economia locale, coinvolgendo tutte le attività imprenditoriali legate al mondo dell´agricoltura è fondamentale per valorizzare le eccellenze del territorio – ha precisato – dal vino alla Vastedda del Belice, alle “Minni di Virgini”, dolci tradizionali cui di recente è stata attribuita la Deco, Denominazione di origine comunale”. “Così la lumaca di Sambuca – ha aggiunto Alessio Planeta, presidente della Strada del vino Terre Sciane – può aggiungersi al paniere di prodotti di qualità del territorio e, perché no, magari diventare il trentesimo presidio Slowfood della Sicilia”. “Il nostro territorio deve puntare infatti sulla ricchezza, non sull´abbondanza – ha precisato Settimio Cantone, assessore all´Agricoltura della Provincia di Agrigento – due concetti molto diversi in quanto il primo è legato al raggiungimento della qualità della vita e delle produzioni, il secondo ha come unico obiettivo la quantità a scapito dell´eccellenza e del valore aggiunto che questa porta all´intera comunità”. Secondo Gori Sparacino, direttore della Strada del Vino Terre Sicane, “il progetto nasce dall´esigenza di una giusta valorizzazione della tradizioni agroalimentari, al fine di far conoscere le Terre Sicane come itinerario-sistema di storia, arte e tradizioni che si legano ai luoghi, ai prodotti tipici e soprattutto ai vini”.
Tra i rappresentanti del mondo del vino sicano, la cantina Cellaro. “A quarant´anni dalla costituzione della cantina – ha ricordato il presidente Franco Mangiaracina – abbiamo deciso di presentare una bottiglia commemorativa con una produzione di eccellenza quale è il Nero d´Avola, dedicata all´elicicoltura”. L´etichetta infatti riporta una chiocciola e il nome del vino è a tema. Si chiama Lumà e nella scheda tecnica riporta anche un´originale ricetta di lumache al vino rosso. 
 

Annalisa Ricciardi