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Benessere & alimentazione

Il miele toccasana nelle fredde giornate, ecco la ricetta per un tè gustoso

10 Novembre 2014
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I benefici e le proprietà del miele sono note sin dai tempi più antichi, tanto da essere per questo considerato nettare degli Dei.

 L’espressione ancora in uso “luna di miele” deriva da una particolare bevanda composta da miele, lievito e acqua, “idromele” appunto, che  veniva fatta bere agli sposi nei tempi antichi come augurio e per propiziare l'arrivo di un figlio maschio.
Le straordinarie proprietà purificanti e antitossiche del miele  sono  anche sfruttate nella medicina ayurvedica ed il grande scienziato Pitagora lo considerava un elisir di lunga vita.
Ma non bisogna poi andare così lontano nel tempo, basti pensare a quante volte colpiti da tosse e raffreddori di varia entità la nostra nonna ci ha consigliato di sciogliere un cucchiaio di miele in una bevanda calda con nostro notevole e immediato benessere.
Non è quindi fuori luogo pensare che il miele possegga delle straordinarie capacità antibiotiche  e ciò è stato confermato  dai ricercatori dell’Università di Lund in Svezia che hanno indagato sulle sue proprietà  anti microbiche dello stesso  arrivando all’ individuazione di 13 batteri lattici presenti nello stomaco delle api.

L’esperimento condotto si è soffermato sulla cura di ferite inguaribili, con i tradizionali antibiotici, sulla pelle di alcuni cavalli, applicando sulle medesime  una sostanza ottenuta dalla miscela dei 13 batteri. Ebbene questa miscela si è rivelata efficace portando alla completa guarigione delle ferite precedentemente trattate senza risultato alcuno.
I batteri presenti nel miele si sono rivelati dunque capaci di sconfiggere i superbatteri, quelli cioè resistenti alle tradizionali terapie.  
Gli straordinari batteri però sarebbero presenti solo nel miele grezzo non sottoposto dunque a quei processi di raffinazione effettuati prima della sua distribuzione sul mercato.

Per quanto concerne gli agenti patogeni umani, gli esperimenti sono stati condotti attualmente soltanto in provetta,  ma a quanto pare i risultati sarebbero davvero interessanti e se l’esito sarà positivo come sembra, si potrebbe superare agevolmente il grande problema della resistenza degli antibiotici. Il ricercatore Tobias Olofsson ha affermato che gli antibiotici sono per lo più sostanze  attive in grado di combattere un ristretto numeri di batteri al contrario del miele che se utilizzato nella sua forma grezza fa si che i 13 batteri lattici si combinino di volta in volta diversamente e adeguatamente rispetto al tipo di minaccia che si trovano a combattere.

Quindi in queste fredde giornate invernali prendiamo la buona abitudine di sorseggiare un buon tè caldo con un cucchiaio di miele, ecco una gustosa ricetta:

Ingredienti
250 g di acqua minerale non gassata
1 bustina di tè verde
Alcune bacche di rosa canina essiccata
Alcuni aghi di rosmarino
Miele grezzo

Dopo aver fatto bollire l'acqua, lasciare in infusione le erbe per qualche minuto, quindi filtrare e dolcificare con miele grezzo. Bere l'infuso ben caldo.




Andrea Busalacchi

Esperto in nutrizione e integrazione nutrizionale 

presso le Università Bicocca di Milano e UniCt di Catania

perunapelleperfetta@gmail.com

Fb: Andrea Busalacchi