Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Birra della settimana

La Birra della settimana – Eolo del birrificio Epica

16 Gennaio 2022

di Simone Cantoni

Nuovo appuntamento con le “birre dell’anima”: ovvero quelle che, meglio di altre (per alcuni aspetti, non necessariamente in senso assoluto), sanno rappresentare lo spirito del proprio produttore.

Questo “giro di giostra” fa salire in scena il marchio siciliano “Epica” e la sua “Eolo”. 

IL BIRRIFICIO
Protagonista tra gli scenari delle vicende omeriche (è la terra di Polifemo e dei ciclopi), nonché divulgatrice (con la propria cultura, ad esempio attraverso l’opera dei pupi) delle gesta compiute dai paladini di Francia, la maggiore tra le isole italiane porta l’elemento epico letteralmente scolpito nel proprio Dna antropologico. In questo caso, tuttavia, al richiamo storico si lega a doppio filo il significato di un acronimo; quello che salda, appunto nel “battesimo” del birrificio, i nomi dei tre dei suoi fondatori e titolari: Elio Mosè, Piero Cardaci e Carmelo Radici. Un gruppo di amici (da sempre) che, lungo la strada del loro rapporto personale, uniscono a un bel momento progettualità imprenditoriale e passione per la “pinta”, dando vita (nel 2013 a Sinagra, in provincia di Messina) al loro marchio artigianale, oggi tra le realtà d’avanguardia nel panorama siciliano, con il suo movimento “micro” attualmente in decisa crescita, sotto il profilo sia dimensionale sia qualitativo. Un’esperienza, quella di “Epica”, (vincitrice del premio Best in Sicily 2021 come Migliore Birrificio Artigianale) che salda sentimenti e “visione”: la scommessa è quella di contribuire, attraverso la birra, alla valorizzazione del territorio (siamo nel cuore dei Monti Nebrodi, a metà strada tra il Tirreno e le la mole dell’Etna), sottraendolo a una dolorosa dinamica di spopolamento.

LA EOLO
Dedicata, nel suo nome d’arte, al dio greco “domatore dei venti”, la “Eolo” incarna profondamente la filosofia della propria scuderia d’appartenenza. Non solo perché è la prima referenza a essere uscita dall’impianto isolano, sancendo ufficialmente il passaggio alla dimensione professionale dei tre ex homebrewer Elio, Piero e Carmelo (quest’ultimo oggi responsabile della sala cotte); ma anche perché, in ricetta, vede l’impiego di orzo interamente autocoltivato e convertito in malto (al 50% Pils e al 50 Pale) alla Monfarm di Lucera, nel Foggiano. Una convergenza di elementi, insomma, in cui s’incarna la concretizzazione di quella missione, volta allo sviluppo delle potenzialità locali, che, come si è detto, sta alla base della stessa idea ispiratrice del birrificio. Un’idea e una missione che, proprio in questa birra, sono destinate a compiersi in intera misura: “Stiamo lavorando – spiegano gli “epici” – per una ‘Eolo’ con il 100% di materie prime autoprodotte: il luppoleto è in fase di studio giusto in queste settimane e non vediamo l’ora di passare a quella di allestimento, con l’obiettivo generale di conseguire lo status di marchio agricolo”.

L’ASSAGGIO
Nata come English Pale Ale, la “Eolo”, raccontano ancora i suoi “autori” è la birra “che più ci ha consentito di sperimentare: non a caso è quella la cui ricetta ha conosciuto le maggiori evoluzioni”. Non ha però perso la propria identità di “bicchiere adatto a qualsiasi momento della giornata”: un bicchiere dedicato al dio del vento non può essere se non fresco e fluente come le folate di primavera. Oggi potremmo classificarla come Session Ipa: una bevuta da 4.9 gradi alcolici alla cui personalità sensoriale concorrono gettate di luppoli cosmopoliti, quali il tedesco Hallertau Mittelfruh in amaro e l’americano Equanot in aroma. Al banco di mescita si presenta con un colore paglierino pieno e vivace, una trama visiva di lieve velatura, una schiuma bianca di buona proporzione e durevolezza; mentre la costruzione aromatica, poggiante su sensazioni da panificato in breve cottura, ha il proprio architrave olfattivo in note fruttate (litchi, melone bianco), floreali (tiglio, iris rosa), agrumate (lime) ed erbacee (melissa). Il sorso poi, esibisce – in una cornice di studiato equilibrio – fondamentali da centometrista: corpo elastico, bollicina guizzante, finale asciutto e una corrente di amaricatura incisiva quanto composta nell’espressione, taglio finale compreso.

ABBINAMENTO, ANZI ABBINAMENTI
In tavola, ci piace suggerire la Eolo con una porzione di scaloppine al limone o di risotto all’arancia (entrambi piatti le cui tendenze agrumate riprenderanno e asseconderanno quelle della bevuta). Sul fronte invece degli abbinamenti immateriali, immaginiamo di sorseggiare la Session di Epica al termine della visita a un teatro greco, come quello, splendido di Segesta (in provincia Trapani); oppure – in omaggio al dio ellenico di cui porta il nome e all’elemento naturale da lui governato – sfogliando le pagine di quel romanzo, immaginifico e trascinante (come certe brezze irresistibili), che è “L’ombra del vento” di Carlos Ruiz Zafón, scrittore spagnolo prematuramente scomparso nel 2020.

Birrificio Epica
Zona Artigianale contrada Filippello, Sinagra (Messina)
T. 333-3173272, 333-4056644, 333-2278492
info@birraepica.it
www.birraepica.it