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Birra della settimana

La Birra della Settimana – Never say never del birrificio Jeb

20 Agosto 2017
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di Mauro Ricci

Le prealpi biellesi orientali contengono una perla naturalistica non molto nota, l'Oasi Zegna, un prezioso parco creato dal noto industriale laniero originario di Trivero, comune del comprensorio da dove partì la sua fortuna. 

Il parco oltre ad ospitare flora e fauna di pregio attentamente curate dai discendenti della famiglia e la zona sciistica di Bielmonte, ospita e custodisce una non meno preziosa impresa nella frazione Zegna, a 1000 metri di quota in questo nido dell’aquila, il pregevole birrificio Jeb di Chiara Baù già impegnata per molti anni nelle tessiture di Trivero e che oggi produce personalissime pregevoli birre, fra le quali abbiamo scelto quella da presentare questa settimana “mai dire mai”, in etichetta “never say never”, una American Pale Ale di fattura curatissima e ricetta realizzata con analoga puntigliosa ricerca di quella che abbiamo presentato la settimana scorsa (leggi qui), anche essa opera di una birraia di pari forza e passione Luana Meola di birra Perugia. Chiara, per 10 anni ha coltivato la sua passione fra i pentoloni da homebrewer e ha consentito al germe della creazione brasssicola di impadronirsi di lei e di non abbandonarla più al punto che, lasciate tutte le precedenti attività crea nel 2008 la sua impresa, parte l’attività di produzione della birra e contemporaneamente di somministrazione aprendo birrificio e pub insieme. Il complesso che accoglie le due attività è a pochi minuti dalle piste da sci di Bielmonte e lungo un bellissimo percorso panoramico,la posizione è veramente buona e consente di lavorare bene in tutte le stagioni.


(Chiara Baù)

Chiara racconta: “Nel 2012 ho deciso di interrompere le relazioni con i miei soci e proseguire con il mio attuale compagno inserendo lui come socio e le cose sono subito andate meglio. Avere dei soci che non credono nell’azienda vuole dire farla affondare. Io non volevo questo esito per la mia attività e tanto meno il mio compagno che ha sempre creduto nelle mie potenzialità e in quelle di Jeb e ora siamo soddisfatti dei risultati. Progettiamo di potenziare la produzione con un impianto che ci consenta di ottenere fino a 1.800 ettolitri l’anno. Jeb nome costruito con le iniziali dei nostri nomi riunisce e simboleggia la nostra volontà di lavorare tutti insieme con grinta e professionalità per fare crescere la nostra azienda. Le nostre birre nascono per dissetare stupire appassionare e attraverso di loro vogliamo trasmettere il nostro animo, il nostro sentimento, quello in cui crediamo, la nostra personalità, la nostra voglia di vivere”. L’educazione alla birra per i collaboratori di Chiara ha un percorso abbastanza lineare, come per lei, ci vuole passione essere convinti che bisogna continuamente studiare secondo una linea di base aziendale e pure nella creatività conservare puntualità e professionalità con rispetto degli altri e dell’ambiente in cui si lavora, essere curiosi e affamati di conoscenza, sperimentare, essere sempre informati su tutte le novità, essere sempre in grado di aiutare e collaborare con tutti in tutte le funzioni aziendali.

I ruoli principali sono quelli di Chiara socio, produzione, birraia, confezionamento, pub. Gianni socio, marketing, comunicazione, pub. Il figlio Jonny e la nipote Sally, in addestramento su produzione e attività collaterali, mentre Eddie, l’altro figlio, collabora solo nei fine settimana al pub, alle consegne, ecc. Sono previste a breve nuove entrate per rinsaldare la compagine familiare che consente in questo momento di perseguire tutti gli attuali obiettivi aziendali e essere pronti per le evoluzioni già in progetto. Le birre oggi prodotte sono 13, tutte ad alta fermentazione rifermentate in bottiglia o in fusto con l’aggiunta di zucchero di canna. La linea di birre prodotte da Chiara è diversificata per ingredienti e modalità di produzione, l’acqua proviene da una fonte locale a 1000 metri sul livello del mare, le materie prime impiegate sono selezionate al meglio, i cereali, malto d’orzo, avena, farro, frumento, integrati con miele locale nella Maja, le caldarroste per la Castagna, lo zafferano per la Zaffrom e spezie più complesse nella Brulè.

Tutta la produzione è improntata al gusto personale di Chiara e quindi con deroghe rispetto alla tradizione e a eventuali stili di riferimento. Cosi è stato per la never say never che rappresenta bene l’approccio della nostra birraia. Chiara così racconta: “All’inizio della mia carriera da birraia, dieci anni fa, non avrei mai pensato di fare una American Pale Ale e di essere soddisfatta addirittura del risultato. Le Apa erano lontane dai miei gusti, troppo amare, troppo modaiole, a me piace stare alla larga da queste mode, amo fare birra e giocare con i luppoli e con le spezie, ma a modo mio, amo personalizzare il mio prodotto, caratterizzarlo e renderlo riconoscibile fra tanti. Il nome che ho dato a questa birra è la risposta alla domanda che mi sentivo fare “hai una Apa?” e la risposta era “per ora no, ma, mai dire mai”. Dopo la seconda cotta ero felice di avere inserito nella mia linea una birra con queste caratteristiche, è amara, ma piacevole fruttata, ma non stucchevole e a me piace proporre una nuova birra al mio pubblico ogni anno e siccome bisogna fare parlare di sé mi piace farlo con nuove e personali proposte che comunque incontrino le richieste più attuali. A modo mio.

Never say never versata nel bicchiere esprime una schiuma di grana fine persistente chiara in buon contrasto con il liquido ambrato sottostante. Gli aromi in armonico bouquet molto sfumati su sentori di erba fresca agrumi frutta “gialla” nostrana e esotica, tropicale senza prevalenze e con lievi note di fiori bianchi. La bevuta è scorrevole, con un corpo leggero in armonia con l’alcool (le birre di Chiara hanno livelli alcolici molto contenuti) che risulta ben coperto, l’amaro insieme ai sapori di malto leggero iniziale e dei luppoli assortiti con sorprendente precisione danno una sensazione piena, di buona soddisfazione dove i fiocchi d’orzo aiutano alla gradevolezza complessiva. Il retrogusto è persistente e asciutto che invoglia alla bevuta frequente. Anche se ha tardato a costruire questa birra la nostra birraia può essere ben soddisfatta del risultato dove la maggiore finezza è nell’assortimento e nel gioco dei luppoli, tre in amaro e otto in aroma. Bottiglia da 50 ml 5,50 euro.

Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci

Microbirrificio Jeb
Frazione Zegna, 42
Trivero (Biella)
015 756371