Tra le colline del Monferrato, e più precisamente nel comune di Alfiano Natta in provincia di Alessandria, si trova l’azienda Castello di Razzano, prestigiosa realtà vitivinicola di questo angolo di Piemonte. Una storia aziendale e familiare legata a doppio filo a questo territorio – una zona unica al mondo, caratterizzata da un clima mite, nota per la coltivazione della vite e per la produzione di grandi vini – che è stato riconosciuto dall’Unesco, insieme a Roero e Langhe, Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Proprio qui, fin dagli anni ’20 del Novecento, la famiglia Olearo porta avanti una produzione vitivinicola di qualità. A dare il via a tutto furono Ernesto Olearo e la moglie Clementina Razzano, fondatori della cantina, a cui sono succedute tre generazioni; dapprima il figlio Eugenio, a cui si deve l’acquisto di alcune tenute limitrofe e il conseguente ampliamento della produzione e della distribuzione al di fuori del Piemonte, e ancora Augusto Olearo, oggi alla guida dell’azienda insieme ai figli Riccardo e Federico. A loro si deve la svolta qualitativa che ha attraversato gli anni ’80, nonché il recupero degli ulivi e la diversificazione della produzione.
Castello di Razzano, infatti, oggi realizza e commercializza una gamma completa di vini: il cuore della produzione è rappresentato dai rossi, in particolare Barbera d’Asti DOCG in diverse versioni, affiancata da Nebbiolo e Merlot; seguono i bianchi, come Chardonnay e Sauvignon, una linea di Spumanti Metodo Classico, sia brut che rosé. A questi si affiancano poi, oltre ai vini dolci, anche grappe, aceto ed olio extravergine d’oliva.
Non solo produzione: tra i progetti portati avanti dal Castello di Razzano c’è anche l’ospitalità. All’interno della proprietà si trovano un relais, un ristorante, delle enoteche aziendali e il Museo ArteVino Razzano. Punti di riferimento per il territorio che vengono valorizzati da attività di enoturismo e oleoturismo, promuovendo il patrimonio composto dalle tenute di Castello di Razzano, Cà di Corte, Campasso. Per il prossimo anno, è in fase di studio un progetto che prevede visite agli uliveti e momenti dedicati alla degustazione direttamente in campo.
Tra le attività aziendali più recenti, ma anche tra le più significative, spicca la produzione di olio extravergine d’oliva. Avviata sul finire degli anni ’90, ha rappresentato il recupero di una vocazione antica del Monferrato, interrotta nell’Ottocento a seguito di una piccola glaciazione che favorì l’impianto della vite a scapito dell’ulivo. Circa 25 anni fa, la famiglia Olearo ha iniziato, nella Tenuta Cà di Corte – nella cosiddetta Conca degli Ulivi, da cui prende il nome l’extravergine in commercio – la coltivazione di 5 ettari di oliveto. Qui si contano oggi circa 1500 piante delle varietà Leccino, Grignano, Pendolino e Taggiasca, esposte favorevolmente al sole e protette dalle temperature più rigide. Dal 2021, nuovi impianti hanno introdotto anche Leccio del Corno e Maurino, varietà che si aggiungeranno ulteriormente nel 2026, portando il totale degli alberi presenti nell’oliveto a 1600.
La produzione si attesta attorno ai 1000 litri annui, un quantitativo limitato che privilegia la qualità e che viene distribuito prevalentemente presso il punto vendita aziendale, a una clientela internazionale fidelizzata, proveniente da diversi paesi. Parte della produzione è inoltre venduta online tramite il sito aziendale ed è presente in alcuni ristoranti del territorio. Nasce così, da questa tradizione e da questa cura per i particolari, il blend “Conca degli Ulivi Cadorna”. Le olive vengono raccolte manualmente nel mese di ottobre, molite a freddo entro sei ore presso il frantoio aziendale, quindi filtrate e imbottigliate.
A testimonianza del forte impegno nella promozione dell’olivicoltura monferrina, Castello di Razzano fa parte di un gruppo – costituito da sette produttori della zona e dall’Istituto Tecnico Agrario Luparia di Rosignano – che ha l’obiettivo di valorizzare l’identità e la qualità dell’extravergine locale. Il gruppo ha recentemente registrato un marchio collettivo, “Ramolivo”, che sarà presentato ufficialmente nei prossimi mesi. In questo scenario lo scorso mese di aprile, Moncalvo – considerata il cuore simbolico della rinascita dell’olivicoltura in Piemonte – è stata nominata Città dell’Olio. Da questa iniziativa è nata una mappa dell’olio del Monferrato che coinvolge 31 comuni, segnalando produttori, strutture ricettive, ristoranti, musei, punti panoramici e prodotti tipici.
Anche quest’anno siamo tornati ad assaggiare per Cronache di Gusto il blend firmato da Castello di Razzano. Realizzato prevalentemente con olive della varietà Leccino (70%) e con percentuali inferiori delle altre cultivar presenti nell’uliveto (20% Grignano, 6% Pendolino e 4% Taggiasca), si tratta di un fruttato medio (5/10) che si caratterizza per un color dorato brillante. La prevalenza di sentori erbacei e di leggere note floreali conferiscono al suo profilo aromatico freschezza ed eleganza, peculiarità che si riscontrano anche all’assaggio. Al palato risulta infatti particolarmente equilibrato. La leggera componente amara (4/10) si mescola a un piccante (5/10) che cresce progressivamente regalando vivacità. Tali caratteristiche lo rendono un extravergine armonioso e trasversale negli abbinamenti. Si sposa bene sia con piatti di mare sia di terra; in modo particolare con primi piatti, pasta o risotti, grigliate di pesce o di carni bianche, tartare e carpacci. Da provare anche con formaggi freschi e insalate arricchite da ortaggi. Esprime il meglio di sé a crudo.
Olio in pillole
Fruttato: 5
Amaro: 4
Piccante: 5
Certificazione:
Formati:0,50 lt
Litri prodotti: 1000 lt
Prezzo mezzolitro: 15€
Castello di Razzano
Via Strada Gessi, 2
Frazione Casarello – Alfiano Natta (AL)
T. 0141 922535
info@castellodirazzano.it